
Senigallia (Ancona), 4 ottobre 2023 – Pescato al largo di Senigallia un granchio dell’Indo-Pacifico: è il primo preso nel mare Adriatico. Non si tratta del primo esemplare in Italia: un altro era stato pescato al largo di Genova nel febbraio 2022. Nel Mediterraneo gli avvistamenti sono stati quattro negli ultimi diciotto anni: i primi tre a Barcellona nel 2004, a Livorno nel 2015 e a Tarragona nel 2017. E se il granchio blu fa ormai parte del pescato locale, quello ‘rosa’ è ancora una rarità. Il nome scientifico è Charybdis feriata e proprio come il granchio blu potrebbe presto finire sulle nostre tavole.
A pescarlo sono stati Gionni Franceschini, 56enne senigalliese e il suo socio Emanuele Amorelli, 45enne senigalliese che ogni notte escono al largo della spiaggia di velluto a bordo del loro ‘Nenè’, un peschereccio ormeggiato nella darsena Bixio, a pochi passi da piazzale Ferdinando Rosi, dove si trova il loro banco del pesce.
"L’abbiamo pescato a un miglio e mezzo dalla costa, all’altezza del quartiere Ciarnin – spiegano Emanuele e Gionni – era nel ‘retino’ da sogliole, dove spesso ci troviamo anche i granchi blù. Sembrava infatti fosse proprio uno di loro, albino, a volte capita. Poi ci siamo accorti che sul carapace aveva delle strane striature, lo abbiamo guardato bene e anche i colori erano diversi dai soliti granchi che siamo soliti pescare. Lo abbiamo messo da solo e abbiamo atteso di rientrare per capirci di più".
Si tratta di una specie che vive per lo più in acque tropicali e che potrebbe essere arrivata nella zavorra di una nave: la conferma arriva anche dal Cnr di Ancona al quale l’esemplare è stato consegnato per essere analizzato.
"Capita a volte che possono rimanere incastrati e poi, una volta che la zavorra viene vuotata, finiscono in mare", proseguono. I due pescatori senigalliesi, una volta a terra hanno subito fotografato l’esemplare e hanno chiesto l’intervento dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche che ha subito provveduto a prendere il granchio per effettuare le opportune verifiche. Che non si trattasse di una specie autoctona è stato subito chiaro alla vista di quello che è un granchio molto bello esteticamente, sia per le sfumature di colori che per il ‘disegno’ presente sul carapace.
Difficile imputare la presenza del Charybdis feriata alle temperature che ancora imperversano in Italia, mentre è più facile che possa aver viaggiato clandestinamente con una nave. L’esemplare al momento non sarebbe presente in Adriatico come il granchio blu, ma se trova il suo ambiente ideale potrebbe stabilizzarsi creando problemi alle specie autoctone, diventando appunto invasivo e pericoloso per alcune specie.
Si attende comunque la relazione degli esperti che per la quinta volta in Italia si sono trovati alle prese con il granchio dell’Indo-Pacifico.
Lo scorso agosto una nuova specie di granchio blu, è stata individuata da un pescatore locale in mare, a Palombina, ma gli esperti avevano dichiarato che la sua presenza non rappresentava alcun allarme. Una specie che sta ormai colonizzando il nostro mare e su cui si cimentano gli chef per presentare una varietà di ricette proprio a base di granchio blù. ‘Alieni in tavola – cucinare il mare del terzo millennio’ è il tema di numerosi convegni proprio per cercare di spingere all’acquisto di queste specie di pesci che si sono rivelate dannose per l’equilibrio delle specie autoctone.