Droga per la Riviera del Conero, tre gli arresti per spaccio di cocaina

Operazione 'Fox', l'attività aveva fruttato oltre 60mila euro

Spaccio di droga(foto di repertorio)

Spaccio di droga(foto di repertorio)

Osimo, 4 febbraio 2020 – Sono finiti in manette in tre per spaccio di cocaina stanotte. Nelle ultime ore i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, guidati dal maresciallo Luciano Almiento, hanno eseguito le misure cautelari, due in carcere e una ai domiciliari, per l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti due albanesi di 36 e 40 anni con precedenti specifici, domiciliati a Camerano e Castelfidardo, di cui uno irregolare sul territorio.

Agli arresti domiciliari invece si trova un 27enne, italiano, residente ad Osimo. Tantissime le cessioni di cocaina effettuate dal marzo al novembre dell’anno scorso nella zona di Camerano, Numana, Castelfidardo e Osimo. Deferiti e segnalati alla Prefettura diversi altri piccoli spacciatori ed assuntori di droga. Gli incontri con i consumatori venivano prefissati dagli spacciatori convenzionalmente denominati con generi di animali, lepre, volpe, rana i più comuni: da qui l'operazione dei Carabinieri denominata “Fox”.

L’attività investigativa condotta dai militari è coordinata dal pm Valentina Bavai della Procura dorica. La fitta clientela era composta sia da uomini che da donne che arrivavano nella Riviera del Conero da diversi Comuni sia dell'anconetano, spesso anche dall'entroterra, che del maceratese. Secondo gli inquirenti, sono state ricostruite oltre 300 cessioni di stupefacenti che avrebbero fruttato poco più di 60mila euro.

Lo smercio di droga avveniva nelle strade di campagna sull'asse Camerano-Numana-Castelfidardo-Osimo, a tutte le ore del giorno, al costo di 90 euro al grammo di cocaina. Lo spaccio veniva gestito tramite un sistema collaudato di smistamento delle richieste basato sull'utilizzo di telefonini di servizio con sim intestate a fantomatiche ed inesistenti persone. Il tutto avveniva solo a mezzo di scambi di sms. Gli investigatori del Norm di Osimo hanno potuto accertare nel corso dei mesi che gli arrestati si avvalevano dei più svariati stratagemmi per nascondere lo stupefacente, in particolare utilizzavano anfratti, case rurali in disuso e arbusti di strade isolate come nascondigli dei quantitativi di droga ben confezionati, che poi provvedevano a spacciare di volta in volta.