"E’ una ripartenza un po’ per tutti. La squadra? Bisogna avere pazienza. Non abbiamo la bacchetta magica"

Andrea Bruniera ieri è tornato nel suo stadio insieme a mister Gadda: "E’ un luogo meraviglioso"

"E’ una ripartenza un po’ per tutti. La squadra? Bisogna avere pazienza. Non abbiamo la bacchetta magica"

Andrea Bruniera ieri è tornato nel suo stadio insieme a mister Gadda: "E’ un luogo meraviglioso"

Qualche decina di spettatori in tribuna in uno stadio Dorico con i lavori in corso, ieri pomeriggio, per assistere al primo allenamento dell’Ancona di Gadda nell’impianto di viale della Vittoria. Il tempio del calcio anconetano, dove gente come Massimo Gadda, Andrea Bruniera e Vincenzo Guerini hanno scritto la storia biancorossa. Un allenamento dirottato dalle Terre di Maluk al Dorico – sarà così anche oggi – viste le previsioni meteo e il campo sintetico che può assorbire meglio la pioggia di quello in erba di Monte San Vito. Così l’Ancona prosegue nel modo migliore possibile la preparazione in questa terza settimana di ritiro.

Domani test amichevole al Sorrentino contro i Portuali (ore 19), in vista del primo appuntamento ufficiale, l’incontro di Coppa fissato per sabato al Tubaldi di Recanati alle ore 20.30 contro Sbaffo e compagni. Andrea Bruniera abita ad Ancona da tanto tempo. Vederlo lavorare insieme a Massimo Gadda allo stadio Dorico riporta la mente indietro di oltre trent’anni: sei stagioni in biancorosso, per il trevigiano adottato dal capoluogo, prima due con Giancarlo Cadè e poi quattro con Vincenzo Guerini, che oggi assiste il mister e il match analyst da bordo campo, a costruire tutti insieme questa rinascita dell’Ancona. Andrea Bruniera, quale sensazione essere tornato all’Ancona a lavorare con Gadda e Guerini?

"Sono molto contento. Sono di casa, qui, e alla chiamata di Massimo era difficile dire di no. Quella è stata la cosa più importante che mi ha fatto prendere questa decisione".

Come procede il lavoro del ritiro, alle Terre di Maluk?

"E’ un ritiro leggermente diverso da quelli soliti, siamo partiti in ritardo, con carichi di lavoro da diluire un po’ diversamente rispetto alle classiche preparazioni. E poi il gruppo è completamente nuovo, come tutto il resto. Quindi è una ripartenza da zero che qualche problemino lo crea, inevitabilmente. Noi cerchiamo di mettere i giocatori a loro agio, che siano tranquilli e che possano lavorare senza problemi".

Lavorare al Dorico che effetto fa?

"Abito a venti metri da qui, al Dorico ci vengo spesso, per me non è un ritorno. Ma è sempre un posto meraviglioso, di mille ricordi, per noi che ci abbiamo passato la vita. Tutte le migliorie che sono state apportate sono cose in più che ci permettono di fare allenamento qui quando non possiamo farlo da altre parti. Una location unica, una chiesa, per noi".

Della squadra cosa ne dice? "Che bisogna aver pazienza, perché ci stiamo tutti conoscendo un po’ alla volta. Un gruppo che lavora sodo, che ha entusiasmo e che deve essere comunque verificato. La bacchetta magica non esiste e quando si mette insieme un gruppo completamente nuovo ci vogliono tempo, pazienza, ordine e Massimo anche da questo punto di vista è molto bravo, nel tenere i fili di tutto. Faremo di tutto e di più per essere pronti per il campionato. Senza promesse, perché le promesse possono essere difficili da mantenere. L’unica promessa obbligatoria è quella che daremo il cento per cento se non di più".

Giuseppe Poli