
E’ stato anche grazie all’intuito e alle indicazioni fornite dalla Squadra mobile di Ancona e dallo Sco di Roma, se...
E’ stato anche grazie all’intuito e alle indicazioni fornite dalla Squadra mobile di Ancona e dallo Sco di Roma, se a Durazzo è stato catturato il latitante Xhevdet Plaku, 45 anni, evaso dal carcere di Barcaglione il 23 gennaio scorso. L’attività coordinata dalla Procura di Ancona, pm Ruggiero Dicuonzo, ha visto collaborare anche il servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia, l’Interpol e l’esperto per la sicurezza a Tirana. I poliziotti dorici avevano capito che il 45enne era tornato nel suo paese, probabilmente viaggiando nascosto in qualche camion e con la complicità di altre persone che quella mattina lo hanno aspettato dopo l’evasione. L’albanese, detenuto per reati legati al traffico internazionale di stupefacenti, stava scontando una pena con fine prevista per l’8 gennaio 2027. Poteva svolgere lavori all’esterno del carcere senza scorta. Approfittando di questo quella mattina è uscito per gettare l’immondizia e non ha fatto più ritorno.
Le indagini hanno permesso di raccogliere elementi fondamentali per la localizzazione del fuggitivo, trovato al ristorante in un locale della spiaggia, con altri sei pregiudicati, il 23 maggio scorso, nell’operazione denominata "Enigma". Le informazioni raccolte sono state trasmesse alle autorità di polizia albanesi attraverso i canali istituzionali, consentendo un monitoraggio costante del soggetto che era solito girare armato infatti sul tavolo del ristorante c’era un borsello con una pistola. L’albanese è ritenuto il capo di un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di cocaina, con collegamenti nei Paesi Bassi e in Belgio.