PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Ecco come sarà Corso Garibaldi. Il sindaco: "Dalle isole alle oasi"

Tre le parole d’ordine del progetto di restyling: luce, verde e connessioni tra piante, pietra e legno

Dalle ‘isole’ alle ‘oasi’. Corso Garibaldi è pronto a cambiare pelle e a indossare il vestito delle grandi occasioni: "Taglieremo il nastro a fine estate, per la Festa del Mare, assieme alla scalinata del Passetto" annuncia il sindaco. Tempo sette mesi e il boulevard principale del capoluogo verrà inaugurato mettendo in mostra alcune prerogative base: luce, verde, connessioni. Sono queste le parole d’ordine uscite ieri dal vertice a Palazzo del Popolo tra sindaco, assessori e consulente. Primo cittadino che non ha dubbi sul progetto: "Mi piace – è il commento di Daniele Silvetti al Carlino – La proposta che mi è stata sottoposta incontra il mio gusto perché oltre ad abbellire la zona più importante della città la rende anche un punto di aggregazione. Il concetto cardine doveva essere ‘Vivere la città’ e il disegno persegue la giusta strada. Sono soddisfatto anche dell’uso di alcuni elementi condivisi: la pietra, il legno, il verde e la luce. Sì, sono soddisfatto, adesso speriamo lo siano anche i membri della Consulta delle attività produttive". Senza dimenticare i cittadini e i visitatori che si aspettano un cambio di passo.

La proposta definita ieri non punta semplicemente a inserire singoli elementi di arredo e piante nel principale corso della città da tempo liberato dalle vecchie isole di ferro, ma intende creare una nuova dimensione urbana dell’asse ‘da mare a mare’ dove ci si incontra, si passeggia, si vive il centro dal porto al Passetto, asse pensato anche in connessione con le vie trasversali come via Castelfidardo che collega il corso a piazza Stamira: "Abbiamo discusso anche di quell’aspetto, anzi abbiamo iniziato la discussione proprio da quel tema, per eliminare le auto e la sosta selvaggia – conferma Silvetti – Un tratto pedonale che va riconquistato e valorizzato. Credo che in questo senso la consulenza dell’architetto Picciafuoco possa essere utile".

C’è poi il tema del verde, in passato da alcuni accostato, erroneamente, al concetto di una piantumazione fissa. Coerentemente con le richieste dei cittadini, che in un sondaggio avevano espresso una chiara preferenza per un corso ridisegnato attraverso le piante, il progetto propone la messa a dimora di 27 alberature pronto effetto, con tronchi alti fino a 3 metri adagiati su delle vasche speciali che fungeranno da grandi vasi, senza implicazioni di radici e quant’altro. Ci sarà spazio anche per 54 fioriere con specie arboree multiple, non allergizzanti e di facile manutenzione.

Per quanto concerne la luce, agli attuali fari nelle facciate dei palazzi, con le luci rese meno impattanti e orientate sulle facciate dei palazzi, saranno affiancati 27 lampioni a luminosità variabile alti circa 5 metri. Per gli arredi, infine, panchine, cestini e fioriere avranno uno stile contemporaneo e sobrio, in pietra rigenerata e legno, entrambi dotati di uno speciale trattamento antigraffiti.