Ecco gli Innesti d’arte: all’Accademia56 arriva "La Chance su Marte"

La band anconetana è tra le migliori formazioni del nuovo rock indipendente che stasera presenterà le ultime produzioni oltre ai brani dei due album

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La rassegna ‘Innesti d’Arte’ dell’Accademia56 di Ancona non va in vacanza nemmeno a settembre, e questa sera (ore 21.30, ingresso 8, euro; info via telefono e whatsapp al 3927704328) ospita uno degli appuntamenti più attesi del cartellone. Si tratta del concerto della band anconetana La Chance su Marte, tra le migliori formazioni del nuovo rock indipendente italiano.

Il gruppo nasce nel 2016 da un progetto di cinque ragazzi uniti dalla passione per la musica, dopo l’incontro con l’etichetta ferrarese Alka Record Label. Già dal 2013 la formazione era attiva come cover-band, ma la volontà di produrre brani originali la spinse a cercare una realtà discografica che la guidasse in questo percorso. Francesco Flammia (chitarra e voce). Federico Olivieri (basso e voce), Francesco Coen (chitarra e produzione), Alessandro Bisogni (chitarra ritmica) e Gianmarco Scortechini (batteria e percussioni) sono i cinque componenti della band, che propone un sound pop contaminato dal rock e dal soul, tutto in italiano. Lo si può ascoltare in due album, ‘Come ci viene’ del 2018 e ‘Incontri ravvicinati’ del 2021, oltre che su una ricca serie di singoli, dall’omonimo ‘La Chance su Marte’ del 2017 all’ultimo ‘Frodo e l’agente Smith’ dello scorso anno.

Dalla musica alla storia, quella più recente. Ad Ancona la nuova settimana prenderà il via con un interessante incontro in una location d’eccezione. Stiamo parlando della presentazione del libro ‘Le immagini non mentono quasi mai – storia e cronaca in 151 paesi attraverso gli occhi del videoreporter RAI Claudio Speranza’. Nello splendido Salone delle feste del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, domani (ore 19) dialogheranno l’autore del volume Francesco Vitali Gentilini e Speranza, originario di Ascoli Piceno. Tornando a oggi, c’è la possibilità di visitare chiese abitualmente chiuse, come quella del Gesù (ore 10-13) e quella degli Scalzi, ma anche la splendida Santa Maria della Piazza.