
Il cosiddetto Pia 2 è pronto a partire con la supervisione dell’Arpam. Sotto la lente la qualità dell’aria soprattutto al porto. Il rebus delle centraline.
Dal professor Bonifazi all’Arpam: l’amministrazione comunale firma ufficialmente l’incarico di collaborazione per l’avvio della seconda fase del Piano per contrastare l’inquinamento ambientale di Ancona. Ci sono voluti mesi, praticamente quasi un anno, ma alla fine le risorse che Palazzo del Popolo aveva messo a disposizione dell’ex allergologo di Torrette (per l’operatività, il suo incarico era praticamente gratuito) sono state messe a bilancio. Si tratta di una cifra che si aggira attorno ai 190mila euro, divise in parti uguali nel triennio 2025-2027. Il PIA 2 (Piano inquinamento ambientale) è dunque pronto a partire con la supervisione dell’Agenzia regionale per l’ambiente delle Marche e si baserà su un gruppo di progetto e su una cabina di regia.
Stando all’accordo siglato tra Comune e Arpam ci saranno delle azioni che quest’ultima dovrà svolgere: approfondire la conoscenza della qualità dell’aria di Ancona e soprattutto del porto; proposte o supporti per mitigare l’impatto degli inquinanti; valutazione delle esposizioni ambientali e soprattutto la sorveglianza epidemiologica della popolazione residente nel capoluogo dorico; infine, le campagne di comunicazione e informazione nei confronti della cittadinanza. L’Arpam e il Comune non si sono dovuti inventare nulla, hanno fatto una sorta di copia/incolla del piano che doveva essere coordinato da Floriano Bonifazi, l’ex consulente del sindaco per l’ambiente. Sarà interessante capire cosa cambierà sul fronte delle centraline per le rilevazione degli inquinanti in città.