"Ecco la foresta urbana dei giovani"

Quattro chiaravellesi bussano al Comune per piantare 300 alberi lungo il fiume e il progetto va in porto: "Bravi"

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Un gruppo di ragazzi lancia una proposta insolita al Comune e si rimbocca le maniche per piantare qualcosa come 300 piante lungo il fiume Esino, dando vita ad una piccola grande "foresta urbana". A raccontare la bella storia di grande sensibilità da parte di alcuni giovani chiaravallesi è l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Alcalini: "Spesso si sente dire che i giovani non hanno voglia di fare nulla, che fanno solo danni e confusione, che perdono tempo in sciocchezze. Certo capita di vedere da parte dei ragazzi mancanza di rispetto per le persone o per la cosa pubblica, disinteresse e maleducazione. Questa volta no. Questa volta un gruppo di ragazzi ha deciso di rimboccarsi le maniche bussando alla porta della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di migliorare la vita della nostra città e quindi di tutti noi. Lo hanno fatto piantando oltre 300 alberi in un’area lungo il fiume Esino, dando vita ad una foresta urbana capace di catturare anidride carbonica, polveri sottili e altri elementi dannosi per l’essere umano. Anche l’Assam che ha fornito gratuitamente molti di questi alberi, si è complimentata con questi giovani chiaravallesi per la bella idea che hanno avuto".

Loro sono quattro giovani trentenni: Enrico Bartolucci, Tommaso Cecchini, Daniele Rabboni e Anita Martarelli. Il progetto si ispira al lavoro del botanico Akira Miyawaki e al suo metodo di rimboschimento e tenta di raggiungere molteplici obiettivi: "La fissazione dei gas serra e la loro riduzione in atmosfera grazie allo sviluppo biologico delle piante posizionate. La filtrazione e la diminuzione delle polveri sottili prodotte dall’attività umana, ritenute responsabili di numerose malattie e del trasporto di contaminanti chimici e biologici inclusi i virus. Ma anche la mitigazione delle temperature urbane grazie alla funzione termo-regolatrice dei vegetali e tra l’altro un miglioramento della salute psicologica degli abitanti di Chiaravalle che, passeggiando lungo la pista ciclabile, vedranno crescere di anno in anno una vera e propria foresta".

"Un progetto a lungo termine – aggiunge Alcalini -, dato il numero considerevole delle essenze vegetali che dovranno essere piantate e data la natura dinamica dei boschi. Un lavoro lungo e faticoso ma che aiuterà la nostra città a migliorare dal punto di vista ambientale e dal punto di vista estetico. Ringrazio infinitamente i ragazzi che hanno avuto l’idea e che hanno presentato la proposta, il nostro ufficio tecnico che ha coordinato tutto e i nostri giardinieri per la pulizia dell’area, oltre a tutti quelli che stanno partecipando e che parteciperanno alla piantumazione delle essenze".

Sara Ferreri