Ecco la "Lucida tela" di Cuccaroni "Così racconto la natura in versi"

La prima raccolta di liriche del poeta anconetano "Nata durante il lockdown, mi sono ispirato a Lucrezio"

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Una ‘gravidanza letteraria’ lunga un quarto di secolo. Ma il recente parto è andato bene, e la nuova creatura del poeta Valerio Cuccaroni è pronta ad affrontare il mondo. A partire da ‘Pordenonelegge’, importante rassegna dove ieri il presidente dell’associazione Nie Wiem ha presentato "Lucida tela", la sua prima raccolta di versi.

Cuccaroni, perché ha aspettato così tanto?

"Il libro è stato scritto nell’arco di venticinque anni, nel corso dei quali ho partecipato a gare di poesia, in pubblico, e a opere collettive. Ma non ero convinto della qualità dei miei versi. Ho però ricevuto molti inviti a scrivere. Così ho preso coraggio, ho mandato le poesie ad amici poeti ed editori. Grazie a Lello Voce, alla fine, il libro è stato pubblicato per Transeuropa".

Si giudica troppo severamente?

"Essendo un addetto ai lavori, ho applicato su di me lo stesso rigore con cui, ad esempio, recensisco altri autori".

È vero che c’entra qualcosa anche la pandemia?

"Sì, è accaduto durante il lockdown, che ci ha costretto tutti a cambiare vita. Facendo judo da decenni, per allenarmi andavo in palestra. Non potendo più farlo correvo in strada. A un certo punto mi sono stufato, e ho cominciato a correre nei campi tra Ancona e il Conero. È in quei momenti che ho cominciato a comporre mentalmente molte poesie. Da questo contatto con la natura è nata ad esempio ‘L’attimo selvaggio’. Il resto l’ha fatto l’aiuto di tante persone, come Lello Voce, Luigi Socci, Natalia Paci".

La natura, un tema chiave del suo amato Leopardi.

"Per me l’umanità è natura. Natura siamo noi. I nostri stessi atomi sono pezzi di ‘natura’. Nel libro c’è l’esperienza di un tuffo nel mare, con la maschera sugli occhi: è come entrare in un’altra dimensione, allo stesso modo di un cosmonauta. C’è il meraviglioso della natura, ma c’è anche uno sguardo sperimentale, scientifico. L’alba, per dire, non esiste. Non è il sole che appare, ma è la terra che gli gira intorno. ‘Lucida tela’ è tratto dal De Rerum Natura di Lucrezio. Il significato è un po’ un giallo. Lo si scopre leggendo il libro".

Lei insegna al liceo. La poesia è poco letta, è considerata ‘difficile’.

"È un pregiudizio che deriva proprio dalla scuola, dove bisogna ‘capire’ le poesie. Con la canzone accade il contrario: la si vive a livello emozionale, irrazionale. Non la si vuol capire. Lo stesso dovrebbe accadere con la poesia, che non è una formula matematica".

Raimondo Montesi