
Daniele Vagnozzi
Inizierà con una novità assoluta il nuovo ‘PolverigiFest’, in programma dal 9 al 19 luglio a Villa Nappi. Si tratta di ‘Emozioni da bere’ dell’attore, regista e autore anconetano Daniele Vagnozzi, in scena tutti i giorni (tranne lunedì 14) alle ore 18 nello Spazio Bar della villa simbolo di Polverigi. "Il primo cocktail show sulle emozioni", una produzione di Marche Teatro, sta suscitando già molta curiosità, vista l’originalità della proposta.
Vagnozzi, senza voler ‘spoilerare’ tutto, che spettacolo è questo ‘Emozioni da bere’?
"E’ sicuramente collegato al mio precedente spettacolo ‘Tutti bene ma non benissimo’, prodotto sempre da Marche Teatro. Con ‘Emozioni da bere’ fondo l’aperitivo, l’intrattenimento e la psicologia. Il tema sono appunto le emozioni, su cui c’è la volontà di fare una divulgazione divertente. In fondo viviamo tutti i giorni le emozioni, eppure ne sappiamo pochissimo. Io stesso, che sono laureato in psicologia, ne so poco. L’idea è che, conoscendo di più le emozioni potremmo scoprire qualcosa di più su noi stessi".
E l’aperitivo, in tutto questo, che ruolo ha?
"‘Emozioni da bere’ è più un aperitivo che uno spettacolo, nel senso che il pubblico troverà un menù con più di dieci cocktail, alcolici e analcolici tra cui scegliere. I cocktail sono stati creati ad hoc, da me e da Sebastian Lombardo del Raval di Ancona. Ognuno è legato a un’emozione".
Qualche esempio?
"Il Campari mea culpa. Lo Spritzo di gioia, uno spritz ‘estivo’ con decorazioni particolari. Il Negroni Incazzato, legato alla rabbia. Sono cocktail noti, ma modificati. Io inizio a parlare delle emozioni, mentre ogni spettatore beve il cocktail scelto. E’ un ‘ape show’, in cui il pubblico si diverte, impara e brinda".
Il suo comunque è un racconto ‘serio’?
"Io racconto le cose fondamentali sulle emozioni secondo la scienza, anche se in chiave divertente e informale, rivelando curiosità e cose poco note. E’ sicuramente uno spettacolo interattivo. Faccio dei ‘giochi’ con il pubblico".
E’ vero che parlerà anche di emozioni di altri popoli e culture?
"Sì. Ci sono emozioni che certi popoli hanno nominato ma che non esistono nella nostra cultura. Ad esempio, un popolo dell’Oceania usa una parola precisa per indicare la nostalgia degli ospiti quando se ne vanno dopo tanto tempo".
Raimondo Montesi