
Una delle manifestazioni contro l’impianto dei rifiuti Edison a Jesi
Nell’ambito del processo autorizzativo per l’installazione di un nuovo impianto industriale dedicato all’ ’end of waste’, l’ente provinciale competente ha sottolineato l’importanza di garantire un’adeguata accettazione del progetto da parte della popolazione. Sì rileva in primo luogo che l’accettabilità per la popolazione è stata garantita tramite un’istruttoria estremamente approfondita in relazione ad ogni profilo attinente alla tutela dell’ambiente e della salute umana, in particolare tramite l’esperimento della valutazione di impatto sanitario, i cui esiti sono pienamente idonei a rassicurare i cittadini circa l’assenza di rischi e la perfetta coerenza dell’impianto rispetto all’area deputata agli insediamenti industriali nell’ambito del territorio comunale, in una prospettiva, dunque di coerenza e accettabilità sul piano oggettivo". L’incipit delle controdeduzioni di Edison ha fatto subito infuriare l’assemblea permanente Stop Edison che in una nota ha indetto una manifestazione che si terrà sabato 14 giugno: percorrerà le strade e le piazze "della nostra città per ribadire che salute, ambiente e vita non possono essere sacrificati sull’altare dei profitti". Nel frattempo continueranno le mobilitazioni: sabato 12 aprile dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 "saremo di nuovo in piazza Pergolesi con jam session e diffusione di materiale informativo". L’assemblea ritiene che "le risposte fornite da Edison di fatto ripropongono argomentazioni già ampiamente confutate. Ciò che emerge con chiarezza è la volontà della Edison di realizzare l’impianto nonostante l’inequivocabile opposizione delle popolazioni che abitano e vivono sul territorio. Un’opposizione che non è affatto ideologica, ma basata su dati reali e incontrovertibili sull’impatto dell’impianto". Critiche anche alla Provincia rea di aver aperto la seconda fase di consultazione a ridosso delle festività Pasquali, dando solo 15 giorni di tempo per le osservazioni alle controdeduzioni di Edison.
L’azienda va avanti: "Il progetto prevede la creazione di nuovi posti di lavoro locali, con particolare attenzione all’inserimento di giovani in cerca di occupazione. Ricadute economiche indotte alla prossimità dell’impianto e al conferimento di rifiuti derivanti da demolizioni e bonifiche da reimmettere nel ciclo produttivo come materie prime seconde per attività di costruzione e fabbricazione primaria". Secondo Edison benefici occupazionali ed economici, uniti a valorizzazione e monitoraggio ambientale, "apertura dell’impianto alla popolazione su prenotazione, per permettere ai cittadini di conoscere direttamente i processi di trattamento dei rifiuti". In una missiva, le forze di opposizione hanno chiesto una tempestiva convocazione delle Commissioni consiliari preposte in modo da condividere "la stesura di un documento unitario di netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto, che il Comune di Jesi dovrà esprimere, in Conferenza di servizi".