Edizione dedicata alla Bosnia "Sarajevo assediata 30 anni fa"

Il direttore artistico: "Il tema scelto è sempre la forza della rassegna"

"Lo spirito del festival è mantenuto. Il tema scelto ad ogni edizione è la sua forza". Così Giovanni Seneca, direttore artistico di ‘Adriatico Mediterraneo’, sintetizza il senso della manifestazione, che quest’anno sarà dedicato alla Bosnia. "E’ il trentennale dell’inizio dell’assedio di Sarajevo, ma affrontiamo anche l’attualità, cioè cosa succede oggi in Bosnia. Nel corso del tempo il Paese ha vissuto una grande evoluzione, soprattutto culturale. I bosniaci sono stufi di sentir parlare solo di guerra. ‘Siamo anche altro’, dicono. Attraverso la cultura si possono creare sinergie tra Paesi e tra culture. Cerchiamo i fili che ci unisono invece di dividerci". La presentazione del festival avviene, come da tradizione, nella sede del Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, tra i partner della rassegna. A guidarlo è l’ambasciatore Fabio Pigliapoco, secondo il quale "questo è un anno delicato per la regione balcanica. Ce lo dimostrano le recenti tensioni in Kosovo, segno che è necessario continuare a porre attenzione in quell’area. E’ evidente che i valori contenuti nella Carta di Ancona sono ancora attuali e devono essere costantemente perseguiti. Questo ci spinge anche a sostenere con convinzione il Festival, che interpreta e rende concreti quei principi. Quest’anno lo seguiremo con occhio ed orecchio ancora più attenti".

A cofinanziare il festival è il Comune, rappresentato dall’assessore alla cultura Paolo Marasca. "Adriatico Mediterraneo, nel panorama delle attività di spettacolo dal vivo di Ancona mantiene un suo specifico ruolo di relazione con il panorama internazionale ed in particolare con un’area molto vicina a noi, ma che continuiamo a conoscere poco – osserva Marasca – Sentiamo fortissima la necessità di fare stare assieme le popolazioni, in particolare i giovani, di questi Paesi, per disegnare il presente ed il futuro di questo territorio comune che è l’Adriatico". Quanto alla mancanza di grandi nomi, presenti nelle prime edizioni, l’assessore parla di prevedibili "difficoltà di bilancio" e di "finanziamenti lenti". Un esempio? Il concerto di Carmen Consoli su una chiatta in mare, al porto, costò 70mila euro. Altri tempi. E altri bilanci.

r. m.