Energia da 7 a 32mila euro al mese "Costretti a licenziare tre persone"

Mirko Duca è vicepresidente Co.Ba.R: gestisce locali alla stazione, Marina Dorica e Quick self a Falconara "A causa del Covid avevamo ceduto l’attività a Orte. Siamo già scesi da 60 a 40 e dobbiamo ridurre ancora"

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di Sara Ferreri

"Siamo passati da 7mila a 32mila euro al mese di bollette dell’energia elettrica per le nostre tre attività al pubblico. Per ora il consiglio di amministrazione ha deciso di tagliare il personale di 3 unità, ma se la situazione continuerà ad essere la stessa o peggiorare di qui ad un paio di mesi non sappiamo dire se riusciremo a mantenere tutto aperto".

A parlare è Mirko Duca vicepresidente della società coperativa Co.Ba.R. che gestisce l’attività di bar pizzeria e self service all’interno della stazione ferroviaria di Ancona, un bar all’interno del centro commerciale ex Auchan alla Baraccola, il ristorante Quick Self-service a Falconara Marittima e un punto vendita a Marina Dorica. La bolletta energetica di 32mila euro ad agosto per le attività gestire da Co.Ba.R (escluso il punto vendita di Marina Dorica) erano 29mila a luglio e visto l’andamento dei prezzi sul mercato per settembre si prevede un ulteriore salasso dalle bollette, anche più ingente. "Il Covid ha segnato una brutta battuta d’arresto per il nostro settore – spiega Mirko Duca -, battuta d’arresto dalla quale stavamo appena riprendendoci. Da Pasqua abbiamo iniziato a lavorare molto bene con incassi anche all’80 per cento rispetto al periodo pre Covid. A maggio abbiamo ceduto la nostra quarta attività, quella di Orte e per effetto della pandemia come personale siamo scesi da 60 a 40 unità ma con le ultime bollette abbiamo dovuto prendere la decisione di rinunciare per ora, dal prossimo mese, a tre lavoratori riducendo alcuni orari e cercando di ridurre gli sprechi. Abbiamo deciso di chiudere due ore prima la pizzeria, un’ora prima il self service: sono solo dei tentativi che facciamo per cercare di sopravvivere in attesa di un intervento pubblico che è ormai improcrastinabile. Per ora abbiamo pagato regolarmente le bollette e manteniamo tutti i servizi ma si naviga davvero a vista. Il problema riguarda moltissime attività non solo la nostra, la situazione sta diventando insostenibile".

"Abbiamo dovuto aumentare un po’ i prezzi al pubblico – spiega ancora il vicepresidente Mirko Duca – per via soprattutto dei rincari delle materie prime seguiti allo scoppiare della guerra in Russia, in primis latte, farina e birra. Alcuni clienti hanno compreso, altri non vengono più". Ma non è solo questione di energia elettrica e materie prime. "Anche il gas è aumentato di circa quattro volte – aggiunge Mirko Duca accanto al presidente Stefano Marovelli – da 826 euro a 3.470 euro. Costi che sommati a tutto il resto rendono davvero difficile andare avanti".