
Se il solo parere contrario del Comune di Falconara al Documento di Programmazione strategica di Sistema dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Centrale - l’atto che disegna lo sviluppo futuro dei porti, con quello di Ancona in testa -, poteva far pensare al colpo di scena clamoroso, ci ha pensato il sindaco Stefania Signorini a chiarire la sua posizione e quella della Giunta: "Non siamo affatto contrari al Documento e allo sviluppo del sistema portuale, ma abbiamo mostrato il nostro diniego rispetto alla possibilità di realizzare un rigassificatore nelle acque di Falconara". L’amministrazione falconarese lo ha messo nero su bianco con una deliberazione del 20 ottobre scorso, quando chiamata a valutare – appunto – la programmazione adottata dal Comitato di Gestione il 29 giugno. Stessa posizione certificata in Conferenza dei Servizi qualche giorno dopo. Signorini e i suoi, infatti, si sono impuntati proprio su quei passaggi del dossier recapitato al Castello, in cui si evince che "l’analisi preliminare ha mostrato che il terminale di Falconara Marittima potrebbe costituire uno dei punti maggiormente favorevoli di tutto l’Adriatico centro-settentrionale per l’istallazione offshore di una Frsu (Unità Galleggiante di Stoccaggio e Rigassificazione) da ormeggiare su Spm (Ormeggio a punto singolo)", si legge in parte del documento. Un rigassificatore che potrebbe essere realizzato di fronte all’Api.
"Uno dei principali vantaggi è costituito dall’esistenza dell’impianto a terra dell’Api dove potrebbe atterrare la nuova tubazione di collegamento tra l’Spm e la costa. Un secondo vantaggio è costituito dall’esistenza dei canali di navigazione che consentono l’accesso al terminale Api – altro passaggio clou del Dpss – In conclusione, quindi, rivedendo il posizionamento dell’Spm ipotizzato in precedenza (era stato previsto in corrispondenza della piattaforma Api, che si trova a 16 chilometri dalla costa, con seri problemi di compatibilità legati sia alla profondità disponibile, circa 30 metri, sia tra le attività di scarico delle petroliere e l’utilizzo della Frsu: la Frsu avrebbe dovuto essere completamente priva di gas nelle fasi di attracco e scarico delle petroliere. Probabilmente per queste ragioni l’iniziativa non ha avuto seguito) e spostandolo su fondali maggiori nell’ordine dei 60 metri, si ritiene di sicuro interesse proporre a livello di Dpss la possibilità di ospitare a Falconara Marittima un ormeggio offshore per una Frsu".
La risposta della Giunta Signorini è assolutamente contraria al rigassificatore. Non al resto. Anzi, visti i buoni rapporti con l’omologo di Ancona Daniele Silvetti sugli altri temi ci sarebbe piena sintonia. "Specie su quelli comuni, come il rispetto della salute dei cittadini e dell’ambiente, coniugato allo sviluppo del porto", confessa Signorini. Da Falconara, tuttalpiù, è arrivata un’ulteriore richiesta: "Abbiamo suggerito di prevedere – conclude – sottopassi o sovrappassi per favorire l’accessibilità alla spiaggia di Falconara, ma in quanto ’area di interazione porto-città’ anche risorse economiche per rimuovere i continui spiaggiamenti che invadono l’arenile".