Scoperto dalla guardia di finanza fotografo fabrianese che emetteva scontrini fiscali, utilizzando un registratore di cassa non collegato con l’Agenzia delle entrate. I militari della guardia di finanza, dopo articolate indagini, hanno sospeso l’attività commerciale e sanzionato il fabrianese accusato di una maxi evasione.
Non potrà riaprire il suo negozio prima di 15 giorni semprechè nel frattempo si metta in regola. I finanzieri del comando provinciale di Ancona, nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria finalizzate alla verifica della corretta emissione degli scontrini telematici da parte degli operatori commerciali della provincia dorica, hanno individuato un operatore commerciale di Fabriano, nel settore della fotografia, che non aveva mai collegato, fin dalla sua istallazione, il proprio registratore telematico alla rete dedicata, evitando in tal modo di comunicare i propri dati fiscali all’Agenzia delle Entrate. Dal controllo è scaturita una verifica fiscale nei confronti del fotografo che ha permesso la contestazione della mancata dichiarazione di redditi per 100mila euro oltre all’Iva per 22mila.
Praticamente non ha versato tasse per oltre due anni e mezzo, incassando tutto quello che riceveva dai clienti. L’attuale normativa prevede che dal primo gennaio 2020 i soggetti che effettuano le operazioni qualificate come commercio al minuto o attività assimilate devono memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro i 12 giorni successivi i dati relativi ai corrispettivi giornalieri conseguiti, certificati con l’emissione dello scontrino elettronico.
Assieme alla sanzione prevista per la mancata installazione del misuratore telematico, in via di quantificazione, è scattata anche la sanzione accessoria della sospensione dell’attività dell’esercizio commerciale per un periodo di 15 giorni, eseguita nei giorni scorsi. Il locale non potrà riaprire fino a che il registratore di cassa non sarà collegato con l’Agenzia delle entrate come prevede la legge.
"L’evasione fiscale – spiegano dalla Guardia di finanza - costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra i cittadini e lo Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi d’intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione ’chirurgica’ svolta dalla Guardia di Finanza contro chi evade quanto dovuto al fisco".