Ex campionessa travolta in strada: arriva la condanna

Il 6 settembre dello scorso anno era stata Jennifer. Fiori a perdere la vita in uno schianto con due macchine

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Era morta per un gravissimo politrauma, lesioni addominali, endotoraciche e alla colonna vertebrale. L’avevano investita dopo essere caduta dalla sua moto Keeway mentre percorreva la Corinaldese. Era una ex campionessa di ciclismo Jennifer Fiori, 35 anni, di Sassoferrato, morta il 6 settembre dello scorso anno. Per uno dei due automobilisti ritenuti responsabili per quell’incidente si è tenuta martedì scorso l’udienza preliminare, al tribunale di Ancona. Davanti al gup Alberto Pallucchini ha patteggiato a sei mesi per omicidio stradale un 78enne, P. C., di Senigallia, difeso dall’avvocato Corrado Canafoglia. L’anziano era alla guida di una Alfa Romeo quel giorno quando, uscendo da un passo carraio privato, si è immesso sulla strada principale. Lui avrebbe urtato per primo Jennifer il cui corpo fu poi investito da una Fiat che sopraggiungeva condotta da una 29enne che stava facendo delle commissioni per la Caritas. Per la donna a bordo della Fiat si procede a parte. Le gravi lesioni che non hanno lasciato scampo alla ciclista, che nella sua carriera aveva anche conosciuto e pedalato con il campione Michele Scarponi, erano state confermate dall’autopsia che si era svolta due giorni dopo il drammatico incidente, all’istituto di medicina legale di Torrette. L’accertamento, iniziato attorno alle 15 dal medico legale Adriano Tagliabracci, incaricato dalla Procura, era proseguito fino a tardi prima di liberare la salma. Per avere un quadro maggiore su quale delle due auto fosse stata maggiormente determinante a causare la morte era stata disposta anche una perizia tecnica affidata, sempre dalla Procura, a un ingegnere esperto di infortunistica stradale, l’ingegnere Della Monaca. Secondo i suoi esiti la Panda era corresponsabile perché la conducente sarebbe andata troppo veloce in quel tratto e proprio l’alta velocità non le avrebbe dato il tempo di fermarsi in tempo ed evitare la 35enne. L’urto tra la vettura e la conducente della moto non si sarebbe verificato. Le due auto coinvolte erano state sequestrate ed entrambi i conducenti erano stati indagati per omicidio stradale. La famiglia della vittima si era fatta rappresentata legalmente dagli avvocati Maurizio e Ruggero Benvenuto. L’incidente stradale era avvenuto attorno alle 17 in località Molino Marazzana. La madre di Fiori, campionessa di ciclismo, molto stimata nell’ambiente, seguiva la figlia di pochi metri il giorno dell’incidente mortale. La 35enne era un paio di auto più avanti, in sella alla moto Keeway, quando l’Alfa Romeo l’avrebbe urtata uscendo da una stradina privata senza darle la precedenza.

Marina Verdenelli