Ex Corridoni, scontro in Consiglio

Si è infuocato il dibattito sul futuro dell’ex Corridoni in pieno centro storico a Osimo lo scorso venerdì sera in Consiglio comunale. "Grazie al Pd del sindaco Simone Pugnaloni, di Giorgio Camapanari, Diego Gallina Fiorini, Giorgio Brandoni, Filippo Rossi, Tommaso Spilli e Michele Feliciani e a tutti i consiglieri comunali di maggioranza, questo gioiello architettonico del nostro centro storico sarà trasformato in case popolari. Complimenti per l’attenzione all’architettura monumentale cittadina. Intanto Italia Nostra pensa ai lupi e agli orsi", polemizza l’ex sindaco e attuale consigliere delle Liste civiche Stefano Simoncini. Il gruppo consiliare del Pd alla maggioranza ha replicato: "Solidarietà alla consigliera delle Liste civiche Monica Bordoni sfiduciata da Simoncini. Il 7 scorso i civici hanno incontrato Provincia ed Erap per l’acquisto dell’ex Corridoni da destinare in parte ad appartamenti di edilizia agevolata. Notizia annunciata in pompa magna dalla stessa Bordoni ma durante il civico consesso Simoncini ha proposto di stralciare la proposta. Bordoni, che assieme al presidente del Consiglio regionale Dino Latini aveva incontrato il presidente dell’Erap, al momento di discutere la proposta è scomparsa misteriosamente per riapparire subito dopo la votazione. Tu chiamale se vuoi coincidenze". Alberto Maria Alessandrini della Lega ha affermato: "Sono d’accordo con la possibilità di convertire l’ex Corridoni in un edificio con destinazione residenziale, e perché no anche con il coinvolgimento dell’Erap e della Regione, come proposto da Latini. Sarebbe perfettamente possibile coniugare la conservazione della facciata e dello scalone con delle abitazioni. Oggi il centro ha in primo luogo bisogno di residenti. La storia ci insegna che quando la politica inizia a parlare di centri polifunzionali, incubatrici di start-up, lo fa solo perché ha le idee confuse". Il sindaco ha poi annunciato la riunione di sabato prossimo per organizzare il calendario delle sagre, fitte a Osimo fino al primo ottobre, cancellate nei due anni di pandemia.