Ex palazzina con vista waterfront

L’edificio Fincantieri sarà restaurato dallo studio Subissati: sarà dotato di una membrana "energetica"

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Tre progetti che lo studio di architettura Simone Subissati architects ha sviluppato per Ancona e per il suo territorio sono in questi giorni oggetto di attenzione per il successo ottenuto nell’ambito del premio internazionale di architettura indetto dalla rivista The Plan. Tre sono stati selezionati e due sono finalisti. Il primo riguarda il recupero dell’ex palazzina direzionale Fincantieri, prospiciente il porto della città, dove troverà spazio l’Istituto per le risorse biologiche e le Biotecnologie Marine. L’edificio sarà oggetto di una ristrutturazione e di un ampliamento, che consentiranno di valorizzare il manufatto estendendone le funzioni. "Si tratta del primo edificio del waterfront dopo l’arco di Traiano - spiega Subissati - costruito negli anni Cinquanta, austero e rigoroso nelle forme di ispirazione modernista, ma ricco di elementi di pregio. Ci era stato chiesto di mantenere la fisionomia originale e di dare vita a un edificio contemporaneo e degno del futuro waterfront di Ancona". Il progetto sviluppato dall’architetto assieme all’ingegner Domenico Lamura adotterà una membrana microforata traspirante, che consentirà di ottimizzare lo scambio energetico grazie a un sistema "a bioclimatica passiva" e sarà capace di schermare i nuovi spazi dal sole durante i mesi estivi. I lavori dovrebbero cominciare nel 2023. Il secondo riguarda la parrocchia del Sacro Cuore di via Maratta. Si tratta di uno spazio di integrazione sociale e culturale. "Avrà un’importanza particolare per il quartiere, visto che mancano spazi aggregativi per i giovani. Abbiamo recuperato il progetto pregresso per non dover ricominciare l’iter dei permessi, progetto che prevedeva già sale polifunzionali sia nel seminterrato che al piano terra, con aule catechismo e spazi per l’associazionismo. Il progetto è stato selezionato da The Plan Award proprio per queste sue caratteristiche, l’essere una sorta di calamita". I lavori dovrebbero finire nella prima parte del 2023. Un terzo progetto selezionato è la piccola scuola materna a Sirolo, che prenderà il posto della vecchia sede (non più recuperabile) dopo la demolizione. "L’abbiamo chiamata "scuola senza corridoi" perché l’idea è quella di introdurre il bambino, già dal suo ingresso, al senso di comunità. L’asilo è diverso da una scuola elementare, le necessità sono diverse. Le aule confluiranno in uno spazio comune, avranno quindi un lato aperto per permettere attività collettive (piccole recite, per esempio). Ogni padiglione-aula sarà inoltre circondato dal giardino. Dall’aula, il bambino potrà vedere le attività che si svolgono nel plesso". Il cantiere partirà il prossimo anno.