Ex Telecom, il super edificio diventa un covo

Il palazzo realizzato con accorgimenti sismici in via Miglioli è in stato di abbandono totale. La scoperta dopo l’atto vandalico di Pasquetta

Migration

di Pierfrancesco Curzi

Da edificio all’avanguardia sotto il profilo tecnologico a luogo degradato preda di vandali e balordi, esattamente come successo il giorno di Pasquetta quando 4 ragazzetti si sono divertiti a lanciare sedie e scrivanie dall’ultimo piano del palazzoi ed è dovuta intervenire la polizia.

La triste parabola di uno dei siti industriali più sicuri diventato uno dei centri dell’abbandono e della vergogna. Cronaca di un viaggio choc dentro l’ex sede direzionale dell’azienda dei telefoni. Gli esperti del settore anti-sismico avevano studiato le qualità del centro direzione Telecom di via Miglioli, a Brecce Bianche. Le tecniche utilizzate dai progettisti avevano meritato degli approfondimenti e soprattutto garantivano la massima sicurezza a favore delle 400 persone che per circa un quarto di secolo lì dentro ci hanno lavorato. Un edificio ‘visionario’, fino a quando, un bel giorno, per motivi ancora difficili da comprendere, la direzione aziendale ha deciso di svuotare quegli uffici e quegli spazi di pregio per sparpagliare i suoi lavoratori in varie sedi.

Esattamente cinque anni fa la sede Telecom di via Miglioli veniva chiusa, senza una motivazione, e in un lustro tutti si sono dimenticati di questo ‘catafalco’, come usa definire gli edifici abbandonati la sindaca della città, Valeria Mancinelli. La proprietà, o chi per lei, nei cinque anni passati ha tentato di chiudere i varchi d’ingresso alla grande sede direzione di Brecce Bianche, senza ovviamente riuscirvi. Tenere fuori dalla portata dei vandali e del malaffare una simile area produttiva è praticamente impossibile.

Chi di dovere, spinto anche dalle regole in vigore, ha chiuso gli ingressi, tappato i pertugi, sbarrato i passaggi: tutto inutile. L’ex Telecom è tornata notizia da prima pagina l’altro ieri, nel giorno di Pasquetta, quando dei ragazzotti in vena di bravate ha pensato bene di scagliare fuori dall’edificio abbandonato sedie e scrivanie. La polizia attraverso la squadra delle volanti, subito intervenuta sul posto dopo una segnalazione, è riuscita a identificare gli autori di questa bravata: si tratta di ragazzini di età compresa tra 13 e 15 anni. Ma siamo sicuri che, pur censurando il comportamento di questa banda di piccoli teppisti, la colpa principale di quanto accaduto non appartenga ad altri? Il Carlino ieri mattina ha pensato bene di effettuare un sopralluogo sul posto per capire lo stato di abbandono della struttura. Ci siamo trovati davanti a scene incredibili di abbandono e di degrado, ma anche di spreco. Un edificio super-tecnologico ridotto a un cumulo di ambienti distrutti. Le colonne portanti vandalizzate, gli interni strappati via, i quadri elettrici distrutti, vetrate in frantumi. Per anni questo spazio di lavoro ultramoderno è stato utilizzato come ‘palestra di imbecillità’ da gruppi di balordi senza che nessuno riuscisse a intervenire per porre un freno.

Drammatica la situazione in cui ci siamo imbattuti all’interno della grande e suggestiva sala convegni, un ambiente spazioso costruito seguendo i crismi delle aule magne universitarie: tutto distrutto, le poltroncine nuove vandalizzate, l’enorme vetrata con vista sul cortile interno ricoperta di scritte senza senso come spesso sono i murales, resti di cibo, estintori svuotati, pareti smurate e ringhiere divelte. Segni evidenti della presenza dei vandali in forma costante fino all’altro ieri. Irreale lo scenario proprio nel cortile interno dell’ex Telecom: un tempo scalinate e decori accoglievano i visitatori, ora sono le erbacce e l’incuria a farla da padrona.