"Ex Tubimar, la situazione si sblocca Secondo i periti non c’è stato dolo"

Vincenzo Garofalo, presidente Autorithy: "La parte interessata dall’incendio sarà demolita e ricostruita"

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di Pierfrancesco Curzi

Ex Tubimar, spostamento dei traghetti dal porto storico alle banchine dei silos, ex Bunge, caro energia, molo della Lanterna Rossa: sono questi i temi discussi con Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Medio Adriatico. Con alcune novità molto importanti.

Presidente Garofalo, sulla vicenda Tubimar, a due anni di distanza dal drammatico incendio, ci sono aggiornamenti decisivi, è così?

"Pare si possa chiudere in fretta la vicenda. L’interlocuzione tra avvocati è entrata nel vivo e pare, anzi è quasi certo che le perizie effettuate portino a concludere che non c’è stato dolo dietro quel rogo. È stato accertato questo, ora spetta alla magistratura assumere i provvedimenti del caso".

Una volta risolto il capitolo peritale e il nodo giudiziario cosa intendete fare in quell’area?

"Intanto stiamo rendendo sicura e funzionale l’area che è rimasta in piedi affidando quegli spazi alle società interessate. La parte interessata dall’incendio verrà demolita e ricostruiremo, ragionando però assieme al nostro broker assicurativo sul tipo di costruzione in base alla copertura del premio".

Spiragli positivi anche sul fronte del’ex Bunge, ci spiega la novità?

"La società proprietaria del sito aveva avviato delle trattative per la cessione dell’area con dei soggetti privati e credo che molto presto ci comunicherà di aver finalizzato la trattativa". Sulla banchina Marche (o lunga), la 27, erano stati fatti passi decisivi verso la ripresa dell’attività, ci sono dei problemi?

"Non direi problemi, stiamo aspettando che si concluda la conferenza dei servizi per risolvere una parte preliminare alla realizzazione delle attività di costruzione. Riguarda un dragaggio preliminare dove posizionare il cantiere. Il termine della procedura dovrebbe avvenire entro un mese, nel frattempo l’Arpam ha chiesto un chiarimento sull’uso di alcune norme. Una volta sciolto questo nodo abbiamo chiuso una fase e l’impresa può procedere ai lavori". Alla Lanterna Rossa si muove qualcosa?

"In questo caso non ci sono avanzamenti significativi. Lì la competenza è del Provveditorato alle Opere Pubbliche, noi seguiamo la vicenda, ma dobbiamo affdarci a loro".

Elettrificazione delle banchine e spostamento degli attracchi delle navi passeggeri dal porto antico alle banchine 19-21: le due cose vanno a braccetto?

"Sì. Sul fronte dell’elettrificazione siamo già partiti e ci aspettano anni decisivi. Lo spostamento dei traghetti è fattibile, ma con una logica di continuità. Il progetto è in cima alle nostre attenzioni e il 2023 potrebbe essere l’anno decisivo".

Quanto pensa possa incidere il rincaro dei costi dell’energia sul bilancio dell’Autorità portuale dorica?

"Abbiamo stimato un raddoppio dei costi, sperando che i livelli non si alzino ancora. Fino al 31 ottobre il costo in bolletta è bloccato, lo prevede il contratto di servizio, gli aumenti saranno a novembre e dicembre. L’influenza la vedremo sul bilancio del 2023, ma è chiaro che una copertura dal budget andrà trovata, anche se non è previsto un grosso aumento del giro d’affari. La crescita delle realtà portuali come la nostra è lineare, non ci sono picchi, ma neppure crolli improvvisi".

Seguendo l’esempio del Comune di Ancona, pensate di limitare l’uso dell’illuminazione pubblica in ambito portuale?

"Faremo delle mosse, ma non a discapito della sicurezza".

È già tempo di bilanci dell’attività nel 2022?

"L’anno si chiuderà con un risultato positivo, ma il problema è prevedere il futuro a medio periodo. Siamo in un periodo complicato, con l’economia incerta. Il nostro obiettivo sarà fidelizzare l’utenza cercando di aggiungere sempre qualcosa. Punteremo molto sull’intermodalità".