Fabriano Contemporanea, la Biennale Museo a cielo aperto nel centro

Prende il via oggi l’iniziativa che alterna installazioni e mostre: la prima edizione è dedicata agli "Intrecci"

Fabriano Contemporanea, la Biennale  Museo a cielo aperto nel centro

Fabriano Contemporanea, la Biennale Museo a cielo aperto nel centro

Al via oggi Fabriano Contemporanea con opere e installazioni di artisti di fama internazionale: il centro storico si trasforma fino al 3 febbraio in un museo a cielo aperto, dove installazioni e mostre dialogano con i cittadini e la loro storia. La prima edizione, dal titolo #1 Intrecci, nell’ambito di Città creative Unesco è stata ideata e diretta da Chiara Zampetti Egidi, con la collaborazione di Matteo Boetti e di Anne-Sophie Dinant e verrà inaugurata stamane a mezzogiorno in piazza del Comune.

Le opere di riconosciuti artisti internazionali come Luca Buvoli, Joan Jonas, James Richards, Tai Shani e tanti altri vengono esposte lungo un percorso facilmente percorribile a piedi. Alcuni hanno realizzato delle installazioni ad hoc per Fabriano. I cittadini e hanno partecipato attivamente, collaborando con gli artisti, nei processi di produzione delle opere. Ad esempio l‘installazione "Ora (Now)" dell’artista norvegese Be Andr è un progetto artistico innovativo, per cui l’artista utilizza 15 vetrine sfitte della via principale, corso della Repubblica.

L’artista ha invitato i residenti a contribuire con parole e frasi che racchiudessero le loro personali percezioni e descrizioni della loro città. Ha poi selezionato sezioni e parole dalle frasi contribuite per enfatizzare le voci genuine degli individui, catturando le loro riflessioni e i loro pensieri. Andr utilizza scritte in vinile a specchio, invitando i visitatori a riflettere su se stessi all’interno delle lettere e delle parole, riecheggiando le proprie contemplazioni e visioni creative della città.

Lo splendido loggiato San Francesco, allestito appositamente dall’artista Luca Buvoli, prende vita con le bandiere e il flibbook dell’installazione "Astrodoubt Floating in Gravitational Waves". Onde gravitazionali di eventi distanti nell’universo – collisioni di buchi neri che ebbero luogo miliardi di anni fa – per ricordarci di quanto siamo infinitamente minuscoli. Tuttavia ci fanno vibrare, mentre ci colleghiamo ad ogni essere vivente e dimentichiamo il nostro Io. Nella sala del Palazzo del Podestá, la video animazione "A Brief History of Time (Under Covid) – in 7 Lessons (2022)" sempre di Buvoli é un tentativo di re-immaginare la temporalità basandosi su una diversità di sistemi scientifici, filosofici e religiosi. Al Museo Guelfo poi la mostra "Take It Easy, Baby. The Collector’s Lifestyle" curata da Matteo Boetti interagisce in mondo originale con la mostra permanente di Guelfo.