Jesi, è morto il falco pescatore ferito da un bracconiere

Sale la rabbia degli animalisti che avevano messo una taglia

Il falco ferito, nelle mani del veterinario Gianluca Tiroli. Purtroppo è morto

Il falco ferito, nelle mani del veterinario Gianluca Tiroli. Purtroppo è morto

Jesi (Ancona), 18 settembre 2019 – “Pier” non ce l’ha fatta. Il rarissimo esemplare di falco pescatore ferito domenica pomeriggio ai confini con la riserva Ripa Bianca è tornato per l’ultima volta in cielo. Troppo gravi le sue ferite. A trovarlo, ferito, vicino all’Esino un pescatore che ha subito lanciato l’allarme. Dopo la taglia messa da nove associazioni animaliste lunedì è scattata la caccia al bracconiere responsabile del grave ferimento. Ed è stato subito linciaggio mediatico. Sui social sono in tanti a chiedere una pena esemplare per il responsabile qualora fosse individuato e c’è anche chi arriva a chiedere la pena di morte. Il falco, soprannominato Pier, è stato ferito ad un’ala e ad un occhio. Ricoverato in un centro specializzato Cras, ieri sera si è spento.

Nove associazioni animaliste e ambientaliste tra cui il Wwf hanno messo una taglia per arrivare al bracconiere responsabile. Già perché “difficilmente un cacciatore potrebbe averlo scambiato per una specie cacciabile” sostengono gli esperti. “Credo che tutti i cacciatori della Vallesina – hanno commentato d Federcaccia - debbano contribuire a individuare e isolare l'autore dell'insano gesto che è agli antipodi dalla sana passione venatoria”. Ma ora che il falco è deceduto, sale ancora di più la rabbia per una morta definita da tanti "inutile".