"Fatemi incontrare l’angelo della mia vita"

Trecastelli, Susi era rimasta incastrata nell’auto travolta dall’onda devastante e improvvisa del Misa: "Ditemi chi mi ha portato via"

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di Giulia Mancinelli

Era rimasta incastrata con l’auto nel fango travolta dall’onda improvvisa della piena del Misa che proprio in quel momento stava esondando. Poteva finire in tragedia, come successo purtroppo alle dodici vittime dell’alluvione del 15 settembre scorso, se a individuare la sua auto non fossero stati i Carabinieri. Susi, residente a Trecastelli, oggi, ripensando a quella tragica sera si dice miracolata e vuole ringraziare gli "angeli" che l’hanno tratta in salvo. Susi stava percorrendo in auto la provinciale Corinaldese, quando all’altezza di Brugnetto il mezzo si è improvvisamente fermato. L’auto era rimasta bloccata dal fango e dai detriti trascinati con forza dalla corrente. Proprio in quel momento una pattuglia dei carabinieri di Senigallia che, transitava nella zona per dare l’allerta, ha notato il mezzo fermo in mezzo al fango. La donna per farsi notare ha acceso la torcia del cellulare. Il livello dell’acqua però continuava a salire e l’auto della donna è stata trascinata dalla corrente per diversi metri fino a bloccarsi contro il guardrail. I militari non la perdevano di vista ma il fiume esondato non gli consentiva di avvicinarsi. L’acqua intanto iniziava ad entrare anche nell’abitacolo con i carabinieri che hanno chiesto un mezzo speciale dei vigili del fuoco. Una corsa contro il tempo e durante quegli interminabili minuti dall’arrivo dei soccorritori, i carabinieri hanno urlato di continuo parole rassicuranti per cercare di calmare Susi.

"In quel momento ero lucida – racconta Susi – mi ricordo dei cavalloni di acqua e fango sulla strada. Quando le onde si abbassavano aprivo lo sportello dell’auto per far uscire l’acqua che stava riempiendo il mezzo ma poi l’acqua tornava". Finalmente è arrivato un mezzo idoneo a poter guadare il fiume esondato e a quel punto i carabinieri sono riusciti a raggiungere la donna. "Mi sono seduta sul finestrino dell’auto sperando che l’acqua non mi raggiungesse e da lì sono stata portata in salvo sul mezzo comunale – continua Susi – ora vorrei sapere il nome dell’uomo che letteralmente mi ha presa di peso e portata fuori dall’auto, per ringraziarlo".

La donna era in stato di ipotermia ed è stata trasportata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Senigallia. Ora sta meglio e ci tiene a ringraziare chi l’ha salvata. "In primis i carabinieri che hanno monitorato la situazione. Rischiavo con la mia auto di scivolare nel campo adiacente alla strada dove c’erano quasi due metri di acqua – conclude – La presenza dei militari, anche se da lontano perché non potevano avvicinarsi, mi dava sicurezza. Vorrei poi ringraziare gli addetti del Comune e gli operatori della Croce Rossa e del Pronto soccorso, che nonostante le numerose emergenze di quella notte si sono presi cura di tutti con dedizione. Grazie anche allo psicologo, messo a disposizione dall’Asur, Mirko Silvestrini, che mi sta affiancando in questi giorni di ripresa".