"Fermiamo la strage sul lavoro Servono fondi per la prevenzione"

Oggi in piazza Cavour flash mob per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave situazione

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"Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro", "Zero morti sul lavoro". Sono i due slogan che hanno caratterizzato il presidio promosso da Cgil, Cisl e Uil Marche davanti alla sede della Regione per sensibilizzare sul tema della salute, della sicurezza sul lavoro e in particolare della prevenzione. Oggi, invece, è in programma un Flash Mob per dire basta alle morti sul lavoro, #BastaMortiSulLavoro. L’iniziativa è promossa da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Marche in piazza Cavour alle ore 10. Si tratta di un appuntamento per sensibilizzare e informare la comunità marchigiana attraverso il volantinaggio sul fenomeno delle morti bianche nelle costruzioni.

I dati sulle morti nei luoghi di lavoro sono impressionanti. Oltre 4mila infortuni sul lavoro da inizio anno (3 mortali), 200mila negli ultimi dieci anni (358 mortali), e un "gap importante per gli investimenti": sono elementi sottolineati dai segretari generali marchigiani - Daniela Barbaresi (Cgil), Sauro Rossi (Cisl) e Claudia Mazzucchelli (Uil) - che hanno incontrato il presidente della Regione Francesco Acquaroli raccogliendo la sua disponibilità ad avviare un percorso per concretizzare risposte a impegni precisi sul tema. I sindacati gli hanno consegnato un pacchetto di proposte. Nelle Marche sono "troppo poche le risorse destinate alla prevenzione, 101,2 milioni di euro nel 2019 ovvero 2,8% della spesa sanitaria a fronte di una media nazionale del 4,4%". Tra le proposte, l’incremento degli organici dedicati alle attività di vigilanza e invito alla Regione a procedere subito a definire un Piano Mirato di prevenzione e di Piani di prevenzione tematici come previsto dal Piano della Prevenzione 2020-2025. La posizione dei sindacati, ha osservato Acquaroli, parlando ai manifestanti, è "condivisibile sotto molti aspetti tra cui il primo, quello della prevenzione, un’azione che la sanità pubblica deve mettere in campo recuperando la funzionalità della medicina del territorio. Partiamo da un gap molto importante e dobbiamo impegnarci per capire insieme per le risposte da mettere in campo".