Festa e schiamazzi, irrompono le pattuglie

Tre auto della polizia in Corso Mazzini venerdì notte per un party con troppa gente. Controlli mirati ad evitare assembramenti

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In altri periodi qualcuno al massimo avrebbe chiamato il 113 chiedendo un po’ di tranquillità visto che la musica gli trapanava le orecchie a quell’ora di notte. Ma di questi tempi, con il rischio di assembramenti, gli annessi e i connessi, non si scherza più. Non è un caso che venerdì sera in corso Mazzini davanti al palazzo che ben si vede nella foto che pubblichiamo, sono arrivate ben tre pattuglie delle volanti con sei poliziotti.

Meta della visita obbligata un appartamento al quarto piano dello stabile nella parte centrale del corso vecchio, dove a quanto pare era in atto una classica festa tra ragazzi. Musica a volume decisamente alto - riferiscono i presenti - , urla, schiamazzi non proprio consoni all’orario (era mezzanotte e mezzo circa).

Ma soprattutto la possibilità che all’interno di quell’abitazione privata ci fossero parecchie persone che, visto il clima particolarmente festoso, con ogni probabilità avevano messo la mascherina nella fondina. Spiriti liberi, insomma che il Governo con un nuovo Dpcm in cantiere e probabilmente su questi schermi già nei prossimi giorni, porrà in una sorta di black list da controllare con molta attenzione. Come potranno polizia, carabinieri, polizia locale, guardia di finanza, verificare il rispetto delle regole in ogni abitazione in cui ci sono riunite delle persone? In che casi si interverrà? Come si può porre un freno privatamente a degli assembramenti tra amici, parenti o conoscenti? Dipende chiaramente dalla situazione. Ma è certo che se il volume della nottata magari innaffiata dall’alcol è decisamente alto, l’invito per le forze dell’ordine a intervenire è come una porta spalancata.

Ed è questo il senso dell’intervento dell’altra sera delle volanti in corso Mazzini. I poliziotti sono piombati nel bel mezzo del raduno e hanno messo fine alla caciara. Non è ancora certo se siano stati presi o meno dei provvedimenti. Ma i ragazzi in questione sono stati avvertiti. E un po’ sono messi sul chi va là tutti i ragazzi che nei prossimi giorni vorranno organizzare feste tra le mura domestiche.

Nessuno lo vieta, ma chiamare a raccolta una tribù di persone non sarà consentito. Perchè se gli spifferi del governo si tradurranno su carta, rischiamo di trovarci poliziotti e carabinieri sull’uscio di casa. Così sì che la festa andrà a farsi benedire.