MARINA VERDENELLI
Cronaca

Figlio vittima di bullismo. Mamma "coraggio" e la lettera del Papa: "Fu lui a darmi forza"

Il pontefice rispose all’anconetana esortandola a sostenere il ragazzo "Alla fine dell’estate del 2023 andai a Roma per incontrarlo. Lui mi fece anche due telefonate. La sua morte mi ha rattristato".

Il pontefice rispose all’anconetana esortandola a sostenere il ragazzo "Alla fine dell’estate del 2023 andai a Roma per incontrarlo. Lui mi fece anche due telefonate. La sua morte mi ha rattristato".

Il pontefice rispose all’anconetana esortandola a sostenere il ragazzo "Alla fine dell’estate del 2023 andai a Roma per incontrarlo. Lui mi fece anche due telefonate. La sua morte mi ha rattristato".

"Non abbia paura, cerchi forza nella fede". Papa Francesco ha lasciato un segno anche ad Ancona, attraverso Patrizia Guerra, mamma coraggio. Nel 2022 le aveva risposto in una lettera, dopo che la Guerra gli aveva scritto chiedendogli vicinanza e aiuto. "Mio figlio – ricorda Patrizia - all’epoca ancora minorenne, aveva subito tre aggressioni ad opera di bulli e io avevo già iniziato una battaglia contro il bullismo e la devianza giovanile perché certi fatti non devono più accadere a nessuno".

Dopo l’ultima aggressione subita dal figlio, era il dicembre del 2021, alla fermata del bus di piazza Ugo Bassi, mamma coraggio aveva preso carta e penna per scrivere a Bergoglio. Gli aveva chiesto vicinanza e aiuto in un periodo in cui le istituzioni sembravano non essere in grado di proteggere suo figlio. "Fermi lei quei delinquenti", aveva scritto Patrizia.

Il 10 maggio del 2022, nella cassetta delle lettere di Guerra, era arrivata la risposta del pontefice con un rosario da lui benedetto e una foto. La risposta era arrivata direttamente dal Vaticano, su carta intestata della Segreteria di Stato, la prima sezione affari generali. La firma era di monsignore Luigi Roberto Cona, assessore per gli affari generali della Segreteria di Stato. Le aveva riportato i pensieri e le parole del Papa esortandola a sostenere il figlio.

"Ho seguito quei consigli – spiega Guerra – e dopo la lettera ho incontrato il Papa a Roma, era la fine dell’estate del 2023. Si ricordava, sapeva tutta la mia storia. Da lui ho ricevuto anche due telefonate, brevi ma per me di grande supporto. Papa Francesco diceva che non era un caso che mi erano successe tutte quelle brutte cose perché ognuno di noi ha una missione in questa terra e la fede è un’ancora in mezzo alla tempesta della vita una luce che ci illumina il cammino. La fede ci spinge alla solidarietà, ad essere più sensibili. Mi disse di non temere per chi muore e ci lascia, anche se da giovane, perché quella era la sua missione".

La prima volta che il pontefice ha chiamato Patrizia lei era al lavoro. "Non mi prendeva nemmeno bene il cellulare – ricordo – era il suo vicario, non avevo ben capito, poi me lo ha passato". Patrizia venerdì è stata a Roma, ha voluto vedere papa Francesco per l’ultima volta. "Sono entrata verso le 15.30 – dice – molte persone mi hanno chiesto preghiera e sono andata anche per loro. Solo chi è stato lì può capire quello che ho sentito. Un grande calore, dalla testa ai piedi, qualcosa di divino, molto forte. Una emozione indescrivibile, tante persone piangevano. L’ho sognato dieci giorni prima che morisse".

Il viaggio a Roma di Patrizia è stato di un solo giorno, in auto, andata e ritorno. "Dovevo andare – aggiunge – ha aiutato me e mio figlio e anche tanti ragazzi e famiglie come la mia, con gli stessi problemi perché il bullismo c’è e dobbiamo continuare a parlarne affinché le persone capiscano che sbagliano e che si può cambiare e migliorarsi sempre".