Focolaio Covid all'Inrca di Ancona: 37 pazienti contagiati

Disposto il trasferimento di 15 degenti dalla chirurgia che verrà spostata a Osimo con inevitabili disagi. Superata la soglia di tolleranza

Focolaio Covid all'Inrca di Ancona (foto d'archivio)

Focolaio Covid all'Inrca di Ancona (foto d'archivio)

Ancona, 17 gennaio 2021 - "Il Covid manda in confusione l’ospedale geriatrico della Montagnola, disposto per domani il trasferimento di tutti i pazienti ricoverati nel reparto di chirurgia. Si parla di una quindicina di degenti con patologie in alcuni casi molto delicate, eppure le disposizioni della direzione sanitaria parlano chiaro e di fatto seguono l’allarme lanciato l’altro ieri, quando lo spostamento era stato paventato. La dirigenza dell’Inrca è costretta a giocare a tetris, spostando e rimodulando pazienti e reparti tra il sito principale della Montagnola e l’ospedale di Osimo, dove i posti letto abbondano, ma dove mancano le specialità. La disposizione è stata resa nota ieri al personale interessato che oggi dovrà necessariamente organizzare i trasferimenti. L’aumento di casi positivi al Covid ha superato la soglia di tolleranza e soprattutto richiede spazi ulteriori dedicati al contagio. Tutto è partito tra la serata di mercoledì e giovedì quando all’interno della geriatria (plesso 6 dell’area ospedaliera) è scoppiato un focolaio Covid.

Sono subito emersi i primi 3 casi di positivi al Coronavirus tra i pazienti a cui il giorno dopo se ne sono aggiunti altri 2. Da qui il primo allarme e la richiesta di spostare subito la chirurgia ad Osimo, provvedimento poi rientrato. I casi Covid però sono aumentati e ne sono arrivati degli altri per essere ricoverati all’Inrca dall’ospedale di Osimo che invece, nella strategia direzionale, resta un plesso ospedaliero ‘pulito’ o ‘Covid free’. Ieri, stando alle statistiche diffuse dal coordinamento del Servizio Salute, i pazienti contagiati dal virus all’Inrca erano 37, diverse unità in più rispetto ai giorni precedenti, quando la cifra si aggirava attorno ai 30-33 casi, ma è probabile che il numero sia anche superiore.

I 5 pazienti della geriatria, reparto ‘pulito’, sono stati trasferiti nell’area Covid allestita dalla direzione sanitaria e dunque la dinamica dei posti letto è saltata. Da qui la decisione della profonda modifica dei reparti. A pagare pegno la chirurgia appunto, con tutti i rischi del caso per pazienti fragili. Questo spostamento, oltre a creare molti disagi a degenti e personale costretto a traslocare a livello operativo per seguire le singole casistiche, provocherà un rallentamento dell’attività chirurgica. Ciò significa allungamento della già cospicua lista d’attesa per gli interventi di elezione, ossia quelli programmati, ma che dopo il primo lock down sono diventati assolutamente necessari. Oltre al problema del personale dedicato c’è anche quello degli anestesisti, già abbastanza risicati, e fondamentali per ogni intervento in sala operatoria. Il settore dell’anestesia e rianimazione sta subendo profonde modifiche all’interno dell’Inrca.

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