Fondi per il porto antico e l’area archeologica "Riconosciuto il valore della nostra città"

Un milione e 800mila euro dal Ministero guidato da Franceschini destinato alla sistemazione e al rilancio complessivo della zona. Sorridono gli assessori Marasca e Simonella: "I finanziamenti si raccordano con i progetti avviati, ricostruiamo il rapporto con il mare"

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Risorse dal Ministero alla Soprintendenza delle Marche per sistemare il Porto Traianeo di Ancona, una grande notizia anche per il Comune dorico. La decisione assunta dal dicastero guidato da Enrico Franceschini rappresenta un capitolo fondamentale per il rilancio complessivo dell’area. Le parole cariche di soddisfazione da parte di pezzi della giunta Mancinelli ne sono la conferma: "I finanziamenti ministeriali per l’area archeologica del Porto Antico e, più in generale, per il patrimonio archeologico e storico-culturale della città, si raccordano perfettamente ai progetti che abbiamo avviato, a partire dal piano strategico e dal progetto ITI-Watefront seguito dall’assessore Ida Simonella, per dare ad Ancona una dignità storica e culturale all’altezza, ricostruendo il suo rapporto millenario con il mare".

Commenta così l’assessore alla cultura e turismo del Comune di Ancona, Paolo Marasca, la notizia del milione e ottocentomila euro destinati dal Ministero per i beni culturali alla Soprintendenza di Ancona per interventi sugli scavi archeologici del porto storico e su un dipinto custodito nella chiesa di San Francesco alle Scale, ossia la tavola di Pellegrino Tibaldi, raffigurante "II Battesimo di Cristo".

"Ringrazio innanzitutto la Soprintendenza per tutto il lavoro svolto e l’impegno per la futura creazione del percorso guidato per la visita degli scavi e la possibile copertura dell’area – gli fa eco l’assessore al piano strategico, Ida Simonella, che va oltre –. La Soprintendenza ha la competenza e la responsabilità sul porto traianeo; queste risorse e attività, giustamente gestite dalla Soprintendenza archeologica, si inseriscono nel progetto di recupero che abbiamo disegnato per il waterfront e, in particolare, in quel tratto che va dal sacello medioevale a piazza Dante, fino alla piazzetta accanto alla casa del capitano. Questo percorso archeologico viene finanziato con i fondi del waterfront; siamo nella fase di conclusione del progetto definitivo. Quindi, tra poco, credo nel giro di poche settimane o mesi al massimo, andremo alla gara d’appalto appena redatto il progetto esecutivo". Insomma le cose iniziano a muoversi nel capoluogo. Dei fondi ministeriali, un milione e centomila euro, serviranno per la messa in sicurezza e il restauro delle strutture murarie del porto romano di Ancona oltre alla creazione di uno specifico percorso di visita per il pubblico.

I risultati che si stanno via via raccogliendo attorno alla nuova visione del waterfornt, sono frutto di un lavoro meticoloso che prosegue da tempo, come spiega anche l’assessore Marasca: "Questo è un discorso che, non è scontato, si sta facendo a più voci da anni con Autorità portuale, Soprintendenza, Comune, Università Politecnica delle Marche, e che sta coinvolgendo sempre più soggetti anche privati del territorio – aggiunge Marasca –. Lo Stato, con i suoi soldi ma, anche, con la rapidità nello spenderli, è determinante per chiudere il cerchio. C’è anche un altro aspetto che va sottolineato, ed è la reputazione crescente di Ancona, che fa sì che il Ministero della Cultura veda con maggiore chiarezza e continuità la città e ne riconosca il valore. Ci abbiamo lavorato a lungo, con vari strumenti, tra cui la costruzione di un dossier di altissimo e riconosciuto livello per la nostra candidatura a Capitale italiana della cultura. Essere visti e ritenuti credibili dallo Stato, in questo caso da un Ministero che ha imparato a conoscerci, porta prestigio, ma soprattutto apre la strada a legami e risorse che ci servono come il pane, perché questa città è meravigliosa e in fermento".

Piefrancesco Curzi