Fontana delle 13 cannelle chiusa per restauro "Non potevano scegliere periodo peggiore"

Scetticismo tra i ristoratori di corso Mazzini per la scelta del Comune di far partire proprio ora il cantiere che rimarrà fino a luglio "Inizia la bella stagione e la gente mangia all’aperto. E quale accoglienza diamo ai turisti? Ma sopporteremo anche questa"

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di Marina Verdenelli

Qualcuno è perplesso e guarda già il cantiere di traverso perché non sarà un bel vedere per i turisti che la città aspetta e si augura arrivino dopo due anni di pandemia che hanno segnato le attività commerciali, qualcun altro accetta e inizia a mettere già in conto la convivenza con i lavori sperando che la ditta finisca anche in anticipo. Nessuno comunque fa i salti di gioia in corso Mazzini dopo la notizia che la "Fontana del Calamo", ovvero la fontana delle 13 cannelle, sarà off limits per almeno due mesi per i lavori di restauro e risanamento conservativo iniziati mercoledì mattina. Il più preoccupato di tutti è il titolare del ristorante "Le 13 cannelle" che si trova proprio davanti alla storica fontana rinascimentale. "Ce ne siamo accorti sì – dice Massimo Lampa – il Comune non poteva scegliere periodo più sbagliato. Abbiamo le navi da crociera che faranno tappa mordi e fuggi e trovarsi anche la fontana chiusa non sarà il massimo per quei turisti". Lampa ammette che mercoledì, come ha visto allestire il cantiere, è andato subito dai responsabili della ditta ad anticipargli che lui sarà il loro peggiore incubo. "Ho preannunciato alla ditta che li stresserò – continua il ristoratore – in modo che facciano in fretta e ho trovato persone molto collaborative. Credo che certi lavori andavano fatti prima non con l’arrivo della bella stagione e del turismo, così fanno le città turistiche estive e Ancona è una città così, che vive di turismo estivo". I tavolini Lampa li dovrà un po’ spostare e ha già l’ok della ditta che eviterà di fare interventi che faranno polvere quando il ristorante è aperto. A pranzo poi gli addetti andranno in pausa per non disturbare chi mangia all’aperto.

Dopo le transenne apparse mercoledì, che hanno ingabbiato la fontana come riportato ieri dal Carlino, ieri sono arrivati anche i teli bianchi a coprire il cantiere e i bagni chimici per gli operai che lavoreranno al restyling. Per la gastronomia e vineria "Dà gusto", attività che si trova sempre vicino alla fontana, iniziano già ad abituarsi al cantiere. "Ci conviveremo – osserva Fabrizio Boari, titolare dell’attività – se i lavori dovevano proprio farli non possiamo farci nulla. Sì il periodo scelto è il meno indicato ma se lo hanno fatto ora probabilmente il Comune non poteva fare diversamente. Speriamo che non ci sia il problema delle polveri quando lavoreranno alla fontana. I problemi credo che per il commercio non siano questi ma sono altri. Far arrivare ad esempio i turisti dal porto al centro cittadino. Su questo bisogna ancora molto lavorare. Il cantiere non ci dà fastidio".

Per Gabriele Capannelli, titolare di "Bontà delle Marche" il restyling non condizionerà l’attività "ma potevano almeno comunicarcelo tempestivamente" dice l’imprenditore. Ai negozianti infatti non sarebbe arrivata nessuna comunicazione dell’avvio del cantiere per un periodo così lungo. "Ci piacerebbe essere messi a conoscenza delle cose – insiste Capannelli – questo scollegamento tra il Comune e il commercio ci dispiace, è alienante non essere considerati. Per le crociere ci hanno detto di stare aperti, ci chiedono di fare sforzi, poi quando devo loro informarci si dimenticano di noi. Conviveremo anche con questo cantiere. La fontana è indubbiamente un monumento che funge da attrattiva per la città".

Nonostante da ieri la fontana non sia più raggiungibile, perché tutta delimitata da transenne e teli, l’acqua potabile continuava a scorrere inutilmente e quindi ad essere sprecata. La pioggia ha fatto slittare i primi interventi che erano in programma. Se ne riparlerà probabilmente da lunedì.