Francesco Spacca morto, addio al papà dell'ex governatore Gian Mario

Per i fabrianesi era semplicemente 'Checco', l'ex manager delle ferrovie che diventò esperto di tartufi. Aveva 95 anni

Gian Mario Spacca e il papà Francesco

Gian Mario Spacca e il papà Francesco

Fabriano, 4 aprile 2020 - Per i fabrianesi era semplicemente 'Checco', l'ex manager delle ferrovie che, una volta tagliato il traguardo della pensione, si è trasformato nel re dei tartufi, perché "ogni giorno si arrampicava tra i boschi scoprendo una tartufaia nuova, di cui non avrebbe mai rivelato la posizione neanche sotto tortura". Francesco Spacca, spentosi a 95 anni nella sua abitazione fabrianese, non era solo conosciuto come il papà dell'ex governatore regionale Gian Mario, ma anche per una lunga storia professionale e umana che ha lasciato una forte traccia nella comunità.

"La natura era la sua grande passione", ricorda emozionato l'ex sindaco Roberto Sorci, evidenziando come in quelle lunghe passeggiate nel verde, si trasformava in sentinella ambientale sempre energica e attiva, facendo abitualmente scorta dei prodotti della terra, dagli asparagi ai funghi, fino soprattutto ai tartufi, per cui, appunto, nel circuito degli appassionati era diventato una sorta di riferimento. Un forte affetto per la sua figura lo nutrono anche i tanti ex colleghi di lavoro delle Ferrovie, dove era stato alla guida del deposito cittadino come capotecnico sovrintendente, oltre ad aver lavorato con compiti manageriali anche a Firenze.

"E' stato - rivela il presidente del Dopolavoro ferroviario, Giancarlo Bonafoni - un grande conoscitore delle locomitive a vapore e dopo la pensione veniva chiamato come consulente per i restauri storici di quei mezzi. E' anche grazie a lui, alla sua spinta emotiva e alle sue donazioni di alcuni pezzi di pregio tra cui libri e un antichissimo fanale che abbiamo potuto aprire l'attuale museo storico della vaporiera nella nostra sede locale. Questo era Francesco, una gran brava persona sempre disponibile con tutti e pronto a darti una mano in ogni circostanza. L'ultima volta sono andato a trovarlo due mesi fa a casa sua e anche se la salute non lo stava più assistendo, ha continuato ad aiutarmi e regalarmi dritte preziose per il museo".

Nel pomeriggio di oggi, sabato, il rito funebre minimo per le restrizioni con la tumulazione nel cimitero della frazione di Cancelli, località di cui era originario. "Ci hai insegnato la determinazione - le parole del figlio Gian Mario venute dal cuore e affidate ai social - come pure ad affrontare la vita senza arrendersi mai, a portare avanti le nostre passioni fino alla fine. Di parole non ne avevi molte, ma con le tue azioni ci hai fatto capire che fino alla fine si può vivere al massimo. Ti ricordiamo per tutte le tue testimonianze di coraggio e continuiamo a vivere come ci hai insegnato tu, testardamente, contro ogni avversità. Ciao babbo, lassù abbraccia la mamma e veglia su noi tutti".