Fritto e tagliatelle al ragù Il luogo del cuore culinario

Da cantina nel 1925 a locale storico: sapori e tradizioni tramandati nel tempo

Fritto e tagliatelle al ragù  Il luogo del cuore culinario

Fritto e tagliatelle al ragù Il luogo del cuore culinario

Il fritto (ineguagliabile), ma soprattutto le tagliatelle. Fatte a mano, accompagnate da un ragù eccezionale. La trattoria da Sardella è uno dei luoghi più amati dagli anconetani. Ha una storia che affonda le radici nel tempo. Quando Portonovo, ancora non era quella che è oggi, la trattoria serviva da mangiare a gente del posto. Otello, un personaggio vero, genuino nel carattere, estroso (anche la sua capigliatura lo testimonia), ha trasformato questo luogo di ristoro. Da nonna Amelia e nonno Cesare alla mamma Elia, fino ai figli Carlo e Andrea. Dalla cantina aperta nel 1925 in cui si vendevano tabacchi e generi alimentari per la gente della zona, alla trattoria che negli anni ha affinato i suoi piatti.

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Sardella ha resistito alla guerra, è diventata luogo di culto culinario. Il tratto distintivo sono le tagliatelle al ragiù marchigiano. Quello vero, itenso, fatto con le rigaglie degli animali. La ricetta di nonna Amelia è stata tramandata di generazioni, fino a giorni nostri. Luigia era la più fedele interpretazione della marchigianità, di questa esplosione di sapori che solo in posti così si possono ancora trovare. Sardella oggi è uno dei Locali storici delle Marche ( ha tanto di targa affissa fuori). E’ il luogo ideale per il pranzo domenicale, per il ritrovo di amici nelle serate d’inverno. Tagliatelle al ragù, fritto, grigliate accompagnate dal vino rosso del Conero. Si mangiano cose genuine, nostrane, fatte bene. Il menù neanche serve.

Carlo e Andrea, i figli hanno raccolto il testimone. Ci sono loro ai fornelli. Caccagione e moscioli d’estate. Come tradizione vuole. Come Sardella comanda.

a.mas.