Furbetti della Tari: mancano 670mila euro

Il Comune prosegue nel monitoraggio dei pagamenti elusi da cittadini, intanto quest’anno si pensa di incassare oltre sette milioni

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SENIGALLIA

La lotta ai furbetti della Tari non va in vacanza. Il Comune prosegue nel monitoraggio dei pagamenti elusi da cittadini, più o meno consapevolmente, nei confronti della tassi sui rifiuti. L’azione di recupero dei crediti vantati dall’ente, iniziata già da qualche anno, prosegue con i conteggi dei mancati incassi riferiti agli anni 2016 e 2017. Relativamente a queste annualità alcune inadempienze sono state già sanate dai contribuenti. Ma non tutti. Per l’anno 2016 all’appello mancano ancora ben 298.444 euro relativi all’omesso o parziale pagamento della tari ed altri 374.481 euro si riferiscono all’anno 2017. Importi cui corrispondono avvisi già notificati ai diretti interessati ed esigibili a partire dal 30 aprile scorso. In quanto poi all’anno in corso, con le prime due rate già notificate ai cittadini tramite i consueti avvisi ordinari di pagamento e in scadenza a luglio e a settembre, il Comune ha accertato che incasserà qualcosa come 7 milioni e 266.955 euro a titolo di contributo e 16 mila euro a titolo di addizionale provinciale. Essendo stati trasmessi ai contribuenti solo i bollettini della Tari per le prime due rate di pagamento, i cittadini riceveranno un ulteriore avviso di pagamento per la terza ed ultima rata della Tari 2022 a dicembre che conterrà anche eventuali importi a conguaglio.

Tariffe della Tari che ogni anno fanno discutere i cittadini e che variano, secondo quanto stabilito dalla delibera del 2019 del metodo tariffario del servizio integrato di gestione dei rifiuti, in base a quanto stabilito ogni anno, in sede di approvazione del bilancio, dal Consiglio Comunale, che ha la facoltà di fissare le aliquote e le tariffe anno per anno. Una boccata di ossigeno per le casse comunali arriverà, dopo gli anni di stop dell’imposta durante la prima fase dell’emergenza Covid, dalle imposte sulla pubblicità e sull’occupazione del suolo pubblico. La ditta Abaco Spa, cui dal 2019 sono affidate le funzioni di accertamento e riscossione ordinaria e coattiva delle imposte comunali, ha stimato in un milione e 123.340 euro gli introiti 2022 per il canone di occupazione del suolo pubblico e in 685.693 euro quelli per l’imposta sulla pubblicità.

Giulia Mancinelli