PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Chirurga anconetana sotto le bombe, a Gaza con Medici senza Frontiere: “Gli occhi riconoscono il dolore”

Federica Iezzi lavora alla cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale di Torrette: è entrata pochi giorni fa nella Striscia per motivi umanitari e sta già operando. E’ stata anche in Sudan, Ucraina, Afghanistan e Yemen

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Il cardiochirurgo Federica Iezzi dà da mangiare a un bambino in uno dei teatri di guerra in cui ha operato negli ultimi anni

Ancona, 22 agosto 2024 – Cardiochirurga anconetana sotto le bombe a Gaza. Federica Iezzi, dottoressa in servizio da anni nel reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale regionale di Torrette, da una decina di giorni è entrata all’interno della Striscia di Gaza per motivi umanitari e sta operando in uno dei centri sanitari ancora attivi coordinati da Medici Senza Frontiere.

È soltanto l’ultima missione, probabilmente tra le più delicate e rischiose, in cui è stata impegnata la Iezzi, cardiochirurga di altissimo livello, ma anche esperta chirurga negli scenari di guerra da ormai quasi vent’anni.

Dopo il Sudan e il fronte ucraino nel 2023 e dopo decine di missioni in contesti molto difficili, dall’Afghanistan allo Yemen, Federica Iezzi, ha deciso di rispondere ‘sì’ alla chiamata internazionale di Msf per operare nel cuore della zona più martoriata al mondo dopo l’offensiva di terra scatenata dal governo israeliano all’indomani del 7 ottobre 2023.

Medici Senza Frontiere è presente sin da prima dell’inizio del conflitto all’interno della Striscia e negli oltre 10 mesi di occupazione militare di Tel Aviv sta facendo il possibile per sostenere la disastrata situazione umanitaria e sanitaria. La conta delle vittime civili è in continua crescita, le stime parlando di oltre 40mila morti mentre i feriti non si contano.

Di loro si sta occupando e si occuperà, per un tempo non ancora definito, Federica Iezzi assieme al resto del personale internazionale.

Il via libera alla sua missione è arrivato tra l’8 e il 9 agosto scorso, il passaggio dall’Italia in Giordania e poi il via libera per l’ingresso a Gaza, probabilmente dal valico di Rafah o con un mezzo diretto nella Striscia. Non sappiamo dove la chirurga originaria del teramano - ma praticamente anconetana d’adozione visto che lavora a Torrette da tantissimi anni – sta operando, in quale punto della Striscia.

I suoi contatti con l’esterno sono molto limitati, anche per motivi di sicurezza. Nell’ultimo messaggio messo sul suo profilo social, la Iezzi ha postato questo pensiero struggente e stupendo: “Gli occhi non si muovono, riconosco il dolore. Quei secondi, che sembrano anni, urlano tutte le parole del mondo, prima che il rumore dei bombardamenti non ci riporta ‘qui e ora’. Guardo fuori. Non c’è più nulla. Come si guarisce dal nulla?”.

Nel corso dei prossimi giorni e delle prossime settimane contiamo di entrare in contatto con lei per raccontare la realtà drammatica che sta vivendo la cardiochirurga di Torrette e aggiornare la situazione.

L’incarico è molto delicato, l’incolumità dei civili, compresi gli internazionali, è costantemente a rischio, con le bombe che cadono ogni giorno all’interno del pezzetto di terra brutalizzato da Israele.