Getta la cocaina: "Volevo far festa dopo il Ramadan"

Arrestato un tunisino col reddito di cittadinanza. Non si era fermato a un posto di blocco dei carabinieri

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di Marina Verdenelli

Butta la droga dal finestrino dell’auto e dopo l’arresto si giustifica così: "Era per festeggiare con gli amici la fine del Ramandan". Avrebbe voluto far serata un tunisino di 34 anni, disoccupato e che percepisce anche il reddito di cittadinanza, ma il party a cui sarebbe stato diretto è stato interrotto dai carabinieri che lo hanno intercettato durante un posto di blocco la via Recanatese, a Castelfidardo. Era giovedì sera e il 34enne, residente in Valmusone, si trovava a bordo di una Ranault Clio guidata da un italiano del posto. Nella vettura c’era anche un connazionale. Una pattuglia dei carabinieri, ferma, ha intimato l’alt al gruppetto in auto e il conducente ha rallentato come per fermarsi. Arrivato davanti alla vettura dei militari però ha accelerato guadagnando terreno. I carabinieri hanno iniziato l’inseguimento che è terminato pochi metri più avanti. Durante la fuga il 34enne ha abbassato il finestrino per buttare via un involucro che conteneva 22 grammi di eroina. Una volta bloccati gli occupanti sono stati invitati a scendere e ad esibire i documenti. I carabinieri avevano recuperato il cartoccio gettato via e hanno arrestato il tunisino che se ne era disfatto per detenzione di sostanza stupefacente. Gli altri sarebbero stati estranei alla droga. I carabinieri hanno raggiunto l’abitazione dell’arrestato per controllare anche il suo appartamento e in casa aveva sei grammi di hashish. Ieri mattina l’arresto è stato convalidato dal giudice Pietro Merletti. Durante la convalida il 34enne ha fornito una giustificazione sul possesso della droga. "Non era tutta per me – ha detto al giudice – ma per i miei amici con cui dovevamo festeggiare la fine del Ramadan. Non sono uno spacciatore, volevamo solo fare festa". La spiegazione non è servita a scagionarlo però il giudice non ha disposto nessuna misura cautelare e lo ha rimesso libero. Assistito dall’avvocato Fabrizio Menghini il legale ha chiesto i termini a difesa per valutare meglio la posizione del suo cliente e l’udienza è stata aggiornata al 24 giugno per valutare di procedere con un rito alternativo. Il tunisino è tornato poi a casa con la moglie che lo aspettava in tribunale. Dopo alcuni lavori attualmente è disoccupato ma percepisce il reddito di cittadinanza. Sulla vicenda sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri di Castelfidardo per vedere se il giovane sia collegato a qualche nuovo giro di spaccio della zona. La storia del Ramadan non ha molto convinto gli inquirenti. Se era in buona fede non avrebbe avuto motivo di gettare via l’involucro che probabilmente aveva appena preso da qualche fornitore per poi dividerlo in dosi e venderlo sul mercato locale.