Gimbo, un matrimonio Imperiale

Tamberi e Chiara sposi a Pesaro "Viaggio di nozze in Polinesia"

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di Giacomo Giampieri

Un’antica dimora signorile, la cui costruzione la si deve all’intuito sopraffino di prestigiose famiglie che hanno segnato la storia nazionale. Ha quasi 600 anni. È uno scrigno di arte, cultura e bellezza. Si trova immersa nel verde del Parco Naturale del Colle San Bartolo. In altre parole è la Villa Imperiale. Ovvero la location scelta da Gianmarco Tamberi e Chiara Bontempi per il loro matrimonio del primo settembre 2022, svelata ieri alla stampa dal campione olimpico di salto in alto. "Ci sposeremo a Pesaro, nelle Marche. Avevamo entrambi questo desiderio e siamo riusciti ad esaudirlo".

Gimbo avrebbe dovuto annunciare "soltanto" i suoi prossimi impegni che lo condurranno ai Mondiali outdoor di Eugene, negli Stati Uniti. Il suo "chiodo fisso". In realtà, però, ha stupito i giornalisti presenti rendendo noto anche il luogo da favola dove convolerà a nozze con l’amata compagna: "Lei si è subito innamorata di questo posto quando lo abbiamo visitato per la prima volta. Il ricevimento sarà alla sera – ha aggiunto -. Chiara è un angelo, si sta prendendo cura di ogni dettaglio del matrimonio, molto più di me che comunque non vedo l’ora. È in estasi. Io, invece, che sono sommerso di cose da fare, mi sto concentrando maggiormente sui lavori nella nostra nuova casa dove andremo ad abitare". E nel frattempo, gli sposi promessi, sognano la Polinesia francese come meta del viaggio di nozze: "Che sarà a settembre, dovremmo partire dopo Zurigo (dove Gianmarco gareggerà il 7). Ci stiamo organizzando". In mezzo c’è un oceano di eventi sportivi. Primo fra tutti: Doha. L’altista dorico partirà in giornata alla volta del Qatar, per raggiungere la terra dell’amico Mutaz Essa Barshim, con il quale ha condiviso l’oro a Tokyo la scorsa estate, continua a sentirsi spessissimo telefonicamente e che ritroverà anche venerdì (13 maggio) nella prima tappa di Diamond League. "Sta bene dal punto di vista fisico – ha detto il papà-allenatore di Tamberi, Marco –. Mentre, come ovvio, deve ancora sistemare qualcosa dal punto di vista tecnico. Fisicamente lo vedo bene, è dinamico, riesce a rappresentare il massimo di quello che è in grado di fare. Dopo le Olimpiadi ha acquisito grande serenità e consapevolezza nei propri mezzi. Ci sono alti e bassi da limitare, ma siamo appena ad inizio stagione". Dopo Doha, Tamberi sarà impegnato a Birmingham, il 21 maggio, agli Internazionali di Trieste, il 28, ad Ostrava, il 31, prima di un giugno "capitale". Il 9 appuntamento con il Golden Gala Pietro Mennea a Roma, poi i Campionati italiani del 25 giugno. Antipasto, e che antipasto, ai Mondiali negli Usa di luglio (15-24). "Roma è una tappa bellissima per preparare al meglio Eugene. Non vedo l’ora di vedere l’Olimpico pieno di gente e di scendere in pedana, sperando di arrivarci in una condizione tecnica discreta così da fare buone misure già al Golden Gala – l’ambizione di Gimbo -. Ma non è paragonabile: Eugene è il mio chiodo fisso. Il mio obiettivo più grande, se non l’unico dell’anno". Almeno per l’estate. Perché di obiettivi ce ne sono di altrettanto importanti anche fuori dall’ambito sportivo. Tipo la data del primo settembre 2022, non proprio banale per Tamberi.