Giorgia Meloni incorona Acquaroli: "Come Traiano crediamo nelle Marche"

La leader di Fratelli d’Italia ieri al porto antico sotto lo storico arco per lanciare la candidatura a governatore "Il centrosinistra si vergogna dei suoi stessi simboli. Mangialardi? Cambia la faccia, ma è come Ceriscioli"

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E’ partita ufficialmente dal cuore del capoluogo, il Porto storico di Ancona, la campagna elettorale di Francesco Acquaroli, il candidato in corsa per la presidenza della Regione Marche per la coalizione di centrodestra. Affiancato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il deputato ha messo i puntini sulle "i", replicando alle critiche sollevate dal centrosinistra e illustrando i capisaldi del suo programma elettorale: sanità, lavoro, infrastrutture e ricostruzione. L’obiettivo, come recita anche lo slogan scelto per quella che si preannuncia già una campagna elettorale molto calda, è quello di ricostruire le Marche dando alla Regione "un volto nuovo". E il punto di partenza di questo nuovo percorso è stato l’Arco di Traiano, un luogo scelto proprio per il suo simbolismo come hanno evidenziato il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli e Giorgia Meloni: l’arco è stato infatti "costruito in memoria di un imperatore che aveva scelto di credere nello sviluppo della regione, come ci crediamo noi" ha detto la Meloni.

Dritto come un treno che vuole arrivare alla meta, Acquaroli ha replicato alle accuse di essere un candidato calato dall’alto spiegando che "è un modo per svilire un percorso fatto dalla presenza e dal confronto con il territorio in maniera serrata: basti vedere il mio percorso politico in consiglio regionale, da sindaco e oggi in Parlamento". Parlando del programma, il candidato ha posto l’accento sulla necessità di "liberare la sanità marchigiana dalla politicizzazione vissuta in questi anni" e di potenziare la medicina del territorio nelle aree dell’entroterra dove mancano i collegamenti e il rischio spopolamento è forte. Tema caldo le infrastrutture: Acquaroli ha ricordato che da Porto Sant’Elpidio in giù si viaggia ancora ad una sola corsia e ha posto l’accento sul collegamento con Roma, dove manca ancora l’alta velocità. Ma l’isolamento delle Marche, definito "inaccettabile", non è solo infrastrutturale, ma anche economico e istituzionale. E proprio la situazione economica della Regione, è stata al centro degli incontri avviati già da tempo sul territorio dall’aspirante presidente, come ha ricordato Ciccioli: "Acquaroli già da mesi ha incontrato migliaia di persone, soprattutto le categorie economiche, perché il rilancio delle Marche parte dal benessere e quindi è ancorato alle imprese, all’economia, all’artigianato, al commercio, al turismo e a tutte le attività produttive". Una regione ricca di "migliaia di piccole e medie imprese che hanno dato tanto all’economia locale e nazionale" ha spiegato Acquaroli nel sottolineare che occorre puntare sull’internazionalizzazione. Discorso a parte per la ricostruzione dove secondo Acquaroli non è più possibile parlare a distanza di 4 anni dal terremoto, avvenuto nel 2016, di rimozione delle macerie. Insomma è tempo di darsi una mossa.

La Meloni nel suo intervento ha sottolineato che "Francesco Acquaroli è un valore aggiunto per le Marche perché "è una persona che conosce questo territorio, che lo ama" mentre sulle accuse di divisione in seno al centrodestra ha replicato con ironia "siamo partiti diversi che discutono e si dividono, ma siamo affetti stabili". "Vogliamo dare alle Marche un sonoro segnale che si possa creare una filiera di governo capace di fare azioni sensate – ha detto Giorgia Meloni – Abbiamo la squadra e i simboli per costruire tutto questo". Parlando di simboli, la leader di Fratelli d’Italia ha lanciato una frecciata verso il centrosinistra e il suo candidato: "Fanno finta che Mangialardi arrivi da Marte, mentre è perfettamente inserito nel sistema. Nel suo sito non ci sono i simboli forse perché si vergognano anche loro". Per Ciccioli infine "c’è grande competizione, ma il cavallo favorito è quello del centrodestra, ovviamente ora il potere e i palazzi si scatenano, ma la gente è con noi".