Giovani sempre più tecnologici, ma attenti ai rischi: cyberbullismo

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L’uso della tecnologia dei giovani è un’ottima risorsa, ad esempio i computer, i telefoni e i tablet sono utilissimi per giocare, lavorare e fare molte altre cose. Inoltre permettono di vedersi anche a distanza, di parlare, di chattare e di giocare, anche senza stare vicini: noi consigliamo queste tecnologie a ogni età, soprattutto ai giovani.

Dove ci sono opportunità, si nascondono tuttavia anche rischi. Internet può creare dipendenza, i bambini e i giovani possono essere vittime di trappole nelle reti sociali, i loro dati personali possono essere oggetto di abuso. Per questo è importante che i bambini e i giovani imparino a valutare criticamente i contenuti, riconoscano i possibili rischi e sappiano come proteggersi.

Tra questi rischi c’è ad esempio il cyberbullismo. Mentre il bullismo nasce generalmente da una "semplice" presa in giro, che poi andando avanti può diventare una cosa più seria, ora si può agire in modi più seri attraverso l’uso della rete: che cos’è dunque il cyber bullismo? Il cyber bullismo è una forma di bullismo che si manifesta attraverso l’uso di internet, oggi sempre più frequente sui social network come Instagram e Tik tok, il più utilizzato dai giovanissimi… Un genitore che dà in mano a un ragazzino un telefono deve essere cosciente delle conseguenze, per questo bisogna spesso dare un occhio di riguardo ai ragazzi: oggi esistono delle app che permettono di farlo. Un genitore dovrebbe essere a conoscenza del profilo Instagram del proprio figlio, ad esempio, chiedendogli l’amicizia. Uno dei fattori più pericolosi sono le immagini che ci si scambia sui social tra un fidanzato e la sua fidanzatina (anche a 14 anni), infatti spesso accade che si facciano circolare sul web le immagini per ripicca, dopo che la storia è finita.

Si parla spesso di ‘revenge porn’: la diffusione online, senza il consenso di uno dei due partner, di immagini o video in cui una coppia appare nuda o mentre fa sesso. E’ giusto aiutare chi subisce atti di bullismo ascoltandolo e proteggendolo, senza farlo sentire in colpa, magari suggerendo anche il confronto con esperti come psicologi, sociologi, criminologi, opinionisti, giornalisti, pedagogisti, insegnanti, educatori in genere.

Gioele Accoto

e Angelica Russo IC