Ancona, 4 ottobre 2023 – Storia di notte dai lunghi coltelli all’interno di un partito, la Lega. Storia di porte girevoli. Storia di un rimpasto che in Regione, tra gli alleati, nessuno vuole chiamare così. La vicenda che sta mettendo in fibrillazione l’esecutivo guidato dal governatore Francesco Acquaroli, porta "semplicemente" a una resa dei conti all’interno del partito di Matteo Salvini.
Uno scontro che si sta manifestando dopo l’elezione a segretario regionale della Lega dell’onorevole Giorgia Latini, fino a poco tempo fa assessore regionale e prima ancora sempre in parlamento. Con il suo arrivo, dopo l’era del commissariamento affidato al deputato umbro Riccardo Marchetti, la Latini ha deciso di marcare un segno di discontinuità che, però, ai più sembra quantomai inopportuno ad appena due anni dal ritorno alle urne per la Regione.
Ma la segretaria ha deciso, con l’avallo dell’intero gruppo consiliare seppur con più di qualche mal di pancia: fuori gli assessori Andrea Antonini (Agricoltura, Sviluppo economico, Industria) e Chiara Biondi (Cultura) per fare posto a Monica Acciarri e Mauro Lucentini entrambi di fatto esterni.
E sì perchè, a proposito di porte girevoli, la Acciarri, attuale consigliera, in realtà è entrata grazie alla nomina di Antonini ad assessore e con il ritorno tra i banchi di quest’ultimo, l’ex capo di gabinetto dell’assessore alla Sanità dem Almerino Mezzolani sarebbe stata esclusa dall’emiciclo se non fosse in pole per entrare in giunta. Allo stesso tempo, l’uscita dall’esecutivo della Biondi comporterà l’esclusione dal Consiglio di Lindita Elezi.
Mentre Mauro Lucentini, eletto consigliere regionale, dopo aver lasciato l’incarico per entrare in parlamento come primo dei non eletti con la nomina proprio della Latini ad assessore regionale (aveva lasciato la Camera per questo incarico) si ritroverebbe a ritornare in Regione a questo punto come assessore esterno.
Insomma di politica, di esigenze dovute a particolari professionalità, in questa vicenda sembra esserci ben poco. Semmai una resa dei conti in casa leghista che trova molte perplessità anche nel mondo dell’associazionismo agricolo, industriale, con numerosi attestati per l’ottimo lavoro svolto ad esempio da Antonini che ha portato da Confindustria a Confagricoltura, Confapi e via dicendo a invocare un ripensamento nel caso di cambio in quella casella.
E allora? L’altro esponente della Lega in giunta, l’assessore alla Sanità e vicepresidente Filippo Saltamartini sarebbe saldo al suo posto, con il governatore che non vuol sentire parlare di un possibile cambio in quella casella. E lo stesso presidente, secondo fonti di palazzo Raffaello, sarebbe alquanto contrariato. Non è un mistero che, dopo le elezioni politiche e con il rimpasto vero di quel momento, aveva più volte sostenuto che a quel punto la giunta sarebbe arrivata sino alla fine della legislatura. Adesso queste fibrillazioni non piacciono a nessuno e l’aria è molto pesante. Con Ancona che resta col solo Brandoni.