Va in ospedale per una visita, muore il giorno dopo in reparto

La Procura ha aperto un’inchiesta sul decesso di Giuseppa Pisanelli dopo l’esposto della famiglia

Un ospedale (Foto di repertorio)

Un ospedale (Foto di repertorio)

Ancona, 22 ottobre 2015 - Si reca in ospedale per una visita ambulatoriale di controllo e muore il giorno dopo in reparto. La procura di Ancona ha aperto un fascicolo sulla morte della signora Giuseppa Pisanelli, 60 anni di Fano, deceduta martedì scorso all’interno del reparto di gastroenterologia dell’ospedale regionale di Torrette. La salma della fanese è sotto autorità giudiziaria e la procura disporrà lo svolgimento di un’autopsia per stabilire eventuali responsabilità sull’accaduto.

Sono stati i familiari a presentare l’esposto-denuncia, sotto choc per l’accaduto, visto che la donna era andata ad Ancona soltanto per un consulto: «Aspettiamo tutte le indagini, ma vogliamo vederci chiaro. Di cose ne abbiamo da dire» hanno detto i familiari. Durante la visita, dove le sarebbe stata indicata una cura farmacologica sperimentale, sarebbe emerso un gonfiore e quindi un dolore all’addome. Da qui la decisione da parte dello staff medico dell’ambulatorio di Torrette, in accordo coi colleghi del reparto, di ricoverare Giuseppa Pisanelli in gastroenterologia.

Meno di 24 ore più tardi il cuore della signora ha cessato di battere, senza una spiegazione plausibile: «Il quadro clinico della donna – sostiene l’avvocato della famiglia, Enrico Cipriani – era ben delineato, ma non vi era nessuna preoccupazione per il suo stato di salute. Assieme al marito e a una figlia l’altro giorno erano venuti ad Ancona senza portarsi nulla dietro e quando ci hanno comunicato la decisione di ricoverare la paziente hanno fatto il viaggio di andata e ritorno per Fano come se si trattasse di una cosa normale».

La situazione medica della vittima non era tale da considerarla a rischio vita, tanto che i medici avevano sempre rifiutato di inserirla nella lista d’attesa per un trapianto: «Le vie percorribili – aggiunge l’avvocato Cipriani – erano il trapianto o la dialisi, ma a lei è stata offerta la terza, meno invasiva in quanto il caso clinico era tutt’altro che disperato. Ossia la terapia farmacologica sperimentata che però lei, nei fatti, non ha mai avviato. Oltre all’addome gonfio, i medici di Torrette avevano deciso di ricoverarla anche per approfondire una serie di esami in modo da prepararla per la terapia».

Dalla visita ambulatoriale, fissata per le 13 del 19 ottobre scorso, Giuseppa Pisanelli è stata ricoverata circa due ore più tardi. In reparto sono iniziati i forti dolori all’addome, andati avanti per tutta la sera e la notte. La mattina del 20 i sanitari, durante il quotidiano tour medico di visita, hanno effettuato una serie di analisi, in particolare quella del sangue. Prima che arrivasse l’esito delle analisi, distesa nel suo letto senza aver mai perso conoscenza, all’improvviso la crisi fatale che ha stroncato la vita della sessantenne.