"Guai farla passare come una goliardata"

Le reporter televisive anconetane sul caso di Empoli: "Quello sportivo è un ambiente maschile, ma non vuol dire anche maschilista"

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di Ilaria Traditi

Le molestie subìte in diretta tv dalla giornalista toscana Greta Beccaglia hanno riacceso i riflettori su un fenomeno tristemente diffuso, che vede come vittime predilette le donne, soprattutto in certi ambienti. Ne abbiamo parlato con alcune colleghe marchigiane, da sempre in prima linea per raccontare davanti alla telecamera fatti e notizie del territorio e che purtroppo sono incappate a loro volta in episodi poco edificanti mentre stavano svolgendo il proprio lavoro. "Un ambiente maschile non è detto che sia maschilista - dichiara Manolita Scocco di Tvrs- io ho iniziato questo lavoro seguendo lo sport, dal calcio al volley fino al ciclismo e per fortuna nel corso degli anni le cose sono migliorate rispetto al passato. Quello sportivo è un ambiente ancora prevalentemente maschile, calcio in primis e le donne sono ancora vittime di tanti pregiudizi. Ma è un errore imperdonabile far passare certi episodi come semplici goliardate, sono molestie e come tali vanno denunciate. A me non è mai capitato ma ho avuto a che fare con dei disturbatori che intralciavano il mio lavoro per qualche secondo di celebrità. Dobbiamo essere solidali con chi subisce certi soprusi, in quel momento si è presi alla sprovvista e non sempre si riesce a reagire con prontezza. E non si deve scambiare la gentilezza con accondiscendenza. Al collega che dallo studio ha detto ’’Non te la prendere’’ rispondo invece che non solo me la prendo, ma se mi molesti ti denuncio". "Quello che è accaduto alla collega Greta Beccaglia è assurdo e il passaggio in diretta della molestia è stato impietoso - il commento di Linda Cittadini di Etv- l’ha posta in una condizione di imbarazzo davanti alle telecamere e ancora più assurdo il commento del collega in studio che le ha detto ’’Non te la prendere, vai avanti’’. Il ’’vai avanti’’ è l’imperativo di chi fa questo mestiere ed è quello che lei ha cercato di fare, ma non se subisci una violenza, fisica e verbale, il ’’Non te la prendere’’ è quello che ogni donna e giornalista non dovrebbe mai sentirsi dire. L’hanno lasciata sola a gestire quanto subìto. Nel 2017 a Venezia, da delegata Sigim per le Marche, ho partecipato e sottoscritto il manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione. Io ho iniziato a lavorare a E’tv Marche nel 2007, entrando in una redazione che al tempo era tutta al maschile. Sono stata fortunata, sono sempre stata rispettata e apprezzata dai colleghi con i quali sono cresciuta. Al ruolo di ’’valletta’’ non mi sono mai piegata". "Finora mi è andata bene, mi è successo una sola volta di subìre avances in una discoteca - racconta Daniela Gurini di Vera Tv, presentatrice e conduttrice televisiva- ma è stato molti anni fa. Sono d’accordo nel parlarne perché solo così si fa un po’ di cultura educativa".