Guardie giurate davanti agli uffici dell’Enel "Per evitare disordini in caso di proteste"

Due agenti della vigilanza privata sull’uscio della sede di corso Garibaldi, il responsabile: "L’azienda lo ha deciso per i centri più importanti"

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di Nicolò Moricci

Guardie giurate davanti agli uffici dell’Enel. In tanti, nei giorni scorsi, si sono chiesti per quale motivo ci fosse una guardia giurata con tanto di pistola e giubbotto antiproiettile davanti alla sede Enel di corso Garibaldi, all’angolo con piazza della Repubblica, nei pressi del teatro delle Muse. La risposta ai passanti veniva fornita a denti stretti: "Motivi di ordine e di sicurezza pubblica". Un operatore pronto ad intervenire, in sinergia – qualora servisse – con le forze dell’ordine. Un clima teso, ma "ancora tranquillo" in pieno centro, secondo i Rangers, che si occupano, appunto, di vigilare sugli uffici Enel del corso. La misura di prevenzione sarebbe "stata assunta dalla Control Room di Enel, i vertici, cioè, della sicurezza aziendale.

I piani alti avrebbero deciso per un presidio fisso dopo aver effettuato un monitoraggio sui siti e aver appurato i luoghi caldi, là dove, quindi, avrebbe potuto verificarsi una maggiore possibilità di aggressioni o di manifestazioni contro il caro bollette" spiega il responsabile della filiale di Ancona, Roberto Mascitti, che confessa come "ora ci sentiamo un po’ più sicuri". "Le nostre guardie giurate sono in postazione fissa all’ingresso e rimangono lì durante tutto l’orario di apertura del negozio" precisa Lorenzo Avantaggiato, dei Rangers, mentre il collega fa un giro anche all’interno, nei pressi della colonnina ticket. Provvedimenti simili sono stati presi in tutta Italia, in ogni capoluogo di regione e nei punti a più alta densità di clientela, come a Piediripa, in provincia di Macerata. Determinante per decidere sulla guardia giurata è il dato sull’affluenza del punto vendita al fine di neutralizzare il rischio di eventuali escalation contro la vertiginosa salita dei prezzi di energia e gas. E nonostante in questi giorni il costo del gas faccia registrare una lieve flessione, il periodo clou del caro bollette è atteso per l’inizio del 2023, in particolar modo a cavallo tra gennaio e febbraio: "Le temperature sono ancora miti e il riscaldamento non viene acceso per lungo tempo, al momento, sia nelle abitazioni sia negli uffici" spiega Mascitti. Che prosegue: "Io credo che saranno le bollette di gennaio e febbraio a far storcere il naso ai clienti. Bollette che – va detto – si riferiranno al bimestre precedente, quindi rispettivamente a novembre-dicembre e a dicembre-gennaio".

Che poi sono alcuni dei mesi (tendenzialmente) più freddi dell’anno. La situazione negli uffici, dentro la filiale di corso Garibaldi, sembra serena, anche se "accogliamo tanta gente in difficoltà. È chiaro che dei clienti arranchino nel pagare le bollette, ma l’aumento dei prezzi di energia e gas è la conseguenza di una catena, di un circolo vizioso. Tutto parte dall’aumento del costo della materia prima e una variabile da considerare è certamente il conflitto russo-ucraino". Intanto, sono diversi i consumatori che "si recano nei punti vendita Enel per chiedere pagamenti rateali e l’azienda, dal canto suo, spinge sull’elettrificazione, in linea con il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Ok, quindi, ai pannelli fotovoltaici, o ai climatizzatori a pompa di calore, benché siano investimenti spesso ingenti, che in pochi possono permettersi. Consigli per risparmiare? "Io penso sia il riscaldamento ad influire maggiormente sulla bollette – sottolinea Mascitti. E sul riscaldamento incide la caldaia, ma anche il tipo di edificio che si abita. Insomma, l’appartamento ha il cappotto termico, o c’è una grossa dispersione di calore? E malgrado qualcuno ritenga migliore il piano cottura ad induzione migliore di quello a gas, beh, non è il fuoco sotto la pentola della pasta a influire in modo decisivo sui costi".