Green pass Ancona: ha avuto virus e anticorpi, niente documento

Un’insegnante di scuola media sta vivendo un incubo: "Sarò costretta a fare tamponi ogni due giorni per lavorare. Ho scritto a tutti, sono disperata"

Obbligo di green pass a scuola

Obbligo di green pass a scuola

di Marina Verdenelli

Ha avuto il Covid, ha gli anticorpi ancora attivi ma non può avere il green pass. Il paradosso sta succedendo ad una insegnante di scuola media che lavora in un istituto di Ancona. Da luglio sta cercando di venire a capo di una situazione che la sta gettando nello sconforto perché non sembra risolvibile tanto che per accedere a scuola sarà costretta a fare tre tamponi rapidi a settimana. "Un incubo oltre che un disagio fisico e di costi – spiega M. I., la professoressa che ci chiede di rimanere anonima – perché fare ogni due giorni un tampone non credo faccia molto bene e poi inizia ad essere oneroso. Anche logisticamente parlando non è il massimo perché ad esempio io lunedì avrei dovuto avere una seduta online a scuola che poi si è tramutata in presenza quindi sabato mattina sono corsa a fare un test rapido per averlo valido per lunedì. A scuola, per motivi di privacy non posso dire facciamo online perché non ho il green pass. Sto vivendo una brutta situazione". L’insegnante non può avere il green pass perché non ha mai fatto un tampone molecolare che le ha diagnosticato di avere il Covid-19. "A giugno di questo anno – racconta la professoressa – mio marito ha avuto il Covid. Noi familiari, che siamo stati a stretto contatto con lui, eravamo chi asintomatico chi paucisintomatico come me che a parte qualche colpetto di tosse che mi è subito passata non ho avuto altro. Ancora non si parlava di green pass obbligatori, la scuola era finita e non ho fatto il tampone per vedere se avevo il virus ma tutta la mia famiglia, io compresa, abbiamo rispettato la quarantena indetta dall’Asur. Fare il tampone stando in isolamento non era obbligatorio visto che non avevamo nemmeno i sintomi". A luglio, quando la strada del green pass obbligatorio per il rientro a scuola degli insegnanti era più chiara, l’insegnante voleva vaccinarsi ma prima di prenotare ha voluto fare un test sierologico. "Visto che c’erano state delle reazioni anche gravi da parte di chi, con anticorpi attivi aveva fatto il vaccino – prosegue la professoressa – volevo vedere come era la mia situazione. Sono andata in un laboratorio analisi a fare il sierologico che ha rilevato che io ho gli anticorpi per il Covid-19. Il sierologico però, come ancora i tamponi salivari, non sono considerati per ottenere un green pass. Da luglio ho scritto alla piattaforma ministeriale per capire se, con il test sierologico in mano, potevo avere il green pass. Mi sono rivolta anche alla mia Asl, l’Asur mi ha mandata al servizio di igiene e sanità all’ex Crass, poi all’hub vaccinale di Torrette ma non potevano fare nulla". Alla docente è stato indicato di tentare con il medico di famiglia, con un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione ma questo si è rifiutato. "Dovrei aspettare i sei mesi della durata degli anticorpi – continua la prof – quindi ipoteticamente fino a gennaio prima di vaccinarmi, andando avanti a tamponi. Una assurdità. Oppure potrei vaccinarmi lo stesso ma temo reazioni avverse visto che gli anticorpi già li ho".