Huub Pistoor, a quattro anni dalla morte la famiglia chiede giustizia

Si sono rivolti anche alla Corte Europea di Strasburgo

Huub Pistoor

Huub Pistoor

Agugliano (Ancona), 20 marzo 2023 – Era il marzo 2019 quando Huub Pistoor, ingegnere olandese da tempo residente a Osimo, è stato travolto e ucciso di ritorno dal lavoro nella strada al confine tra Agugliano e Polverigi. Un rimorchio si è staccato dalla motrice di un camion e ha colpito la sua auto. Per lui non c’è stato scampo. Da quel momento Gioia Bucarelli, la compagna di Pistoor, non ha mai smesso di combattere per dargli giustizia. Il ricorso alla Cedu, Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, è stato spedito nel luglio scorso.

La Corte ha accolto il ricorso presentato dalla famiglia contro l'archiviazione decisa dalla Procura di Ancona. «Un rimorchio usurato e con gravi inefficienze tecniche si era staccato da una motrice e aveva ucciso Huub, ingegnere elettronico a Jesi e Aag, Accompagnatore di alpinismo giovanile del Cai sezione di Ancona – dicono i familiari -. Ora lo Stato italiano dovrà rispondere e dare spiegazioni riguardo al sistema delle revisioni dei mezzi pesanti (mezzi in quelle condizioni non avrebbero dovuto circolare ma avevano invece superato la revisione) e anche riguardo all'archiviazione (la Procura ha ritenuto responsabile solo il conducente moldavo e non sono state accertate le responsabilità dei titolari della società di trasporto proprietari dei mezzi e di chi si era occupato di revisione e manutenzione). La famiglia, in Italia e in Olanda, si augura che la giustizia negata in Italia possa essere garantita in sede europea a chi si sentiva profondamente cittadino europeo». La compagna aggiunge: «Una prima tappa importante, una vittoria collettiva di cittadini, associazioni, familiari di vittime, persone che credono nel cambiamento, in una strada senza violenza. Era ciò che auspicavamo per una questione di principio, per onorare le tante vite perse sulle strade, per sollecitare impegno, attenzione alla prevenzione, rispetto e giustizia per tutte le vittime». Nei giorni scorsi Bucarelli ha partecipato al flash mob “Strisce pedonali umane”, iniziativa che rientra nella campagna nazionale per la promozione di “Città 30” che si è svolta nelle Marche e in molte città Italiane.