PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

I 100 giorni all’opposizione "Le casse vuote? Una bugia Molo Clementino: niente alibi"

Ida Simonella, ex assessore e candidata contro Silvetti: "Rinunciare a questo asset è come voler dire no ad Amazon. Non ingannassero le persone: con l’ordinanza pensano solo al centro".

I 100 giorni all’opposizione  "Le casse vuote? Una bugia  Molo Clementino: niente alibi"

I 100 giorni all’opposizione "Le casse vuote? Una bugia Molo Clementino: niente alibi"

di Pierfrancesco Curzi

Ida Simonella, cosa le resta dei 100 giorni vissuti all’opposizione?

"La consapevolezza del ruolo, il lavoro svolto nelle sedi consiliari e le chiacchiere al vento che ho ascoltato da parte del sindaco e della maggioranza di governo. C’è però una frase che non mi va giù...".

Quale?

"Dicono di aver trovato le casse vuote: una bugia. Non ci sto, non è vero, altrimenti come avrebbero messo in campo l’assestamento di bilancio? In bilancio si sono ritrovati 800mila euro di dividendi di Vivaservizi, 300mila di rimborso dallo Stato per i terremotati anconetani del novembre 2022 e tante altre voci. Pensino piuttosto a come li hanno spesi, dai tre contratti articolo 90 (collaboratori fiduciari del sindaco, ndr.) che costano alla città 900mila euro in cinque anni alle consulenze esterne".

Ammetterà che non era semplice salire in sella e rivoluzionare tutto in pochi mesi. Cosa intende per chiacchiere al vento?

"Dalle promesse in campagna elettorale alla dura realtà. Penso al decoro, annunciata una priorità proprio nei primi cento giorni e invece nulla è stato fatto. L’assessore Tombolini è stato onesto nel dire che è diverso attaccare dall’opposizione rispetto alle responsabilità di governo, ma quando lui attaccava la giunta precedente sapeva come stavano le cose".

Cosa si sarebbe aspettata? "Che non ingannassero le persone. Oltre al decoro penso alle periferie e alle frazioni, poi il sindaco firma un’ordinanza anti-bivacchi che tutela solo il centro e poche altre zone della città, dimenticandosi proprio delle periferie.

Le uniche misure prese da questa giunta sono contro i più fragili, dall’ordinanza all’azzeramento degli sgravi, Tari fino alle misure del governo di destra che tagliano i contributi all’affitto e il Reddito di cittadinanza". Passiamo ai punti strategici, partendo dal porto. Sorpresa dal ripensamento sullo sviluppo della banchina per le navi da crociera al Molo Clementino?

"Perdere quell’asset è come dire no ad Amazon. Il sindaco non trovi scuse sulle questioni ambientali, il ministero non ha bocciato nulla.

Se non lo vuole fare quel molo lo giustifichi politicamente, non cerchi alibi. A dire il vero mi sarei aspettata che il sindaco avesse colto la grande occasione per lo sviluppo turistico di Ancona, certo esigendo il top di gamma per garantire la sostenibilità. Penso alle banchine elettrificate, a un segno architettonico di livello, ma l’occasione andava presa".

Silvetti ha ammesso che settembre sarà decisivo per due ‘grane’: Pnrr e azienda per la gestione dei rifiuti. Come la vede?

"A proposito di lasciti, Silvetti e i suoi si sono ritrovati 80 milioni di lavori pronti così come i contratti con le ditte per il via dei lavori.

Tutto dipenderà dal governo e se, come temo, una parte dei lavori rischia il taglio qualcuno dovrà spiegare agli anconetani perché soni saltati i fondi per la rigenerazione urbana, per i nidi ecc. La ‘filiera’ istituzionale rischia di fare solo danni".

E sulla gestione dei rifiuti e sul futuro di Anconambiente?

"Non sarà facile per lui convincere i colleghi di centrodestra alla guida di Senigallia, Falconara e altri a scegliere la soluzione pubblica ‘in house’.

A meno che non sia stato solo un teatrino e alla fine la scelta ricadrà sulla gara europea privata. Con tutte le conseguenze del caso".