"I miei figli sono attirati dal vizio del gioco" La polizia interviene e chiude la sala scommesse

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Con un esposto in questura, la madre di due ragazzi che frequentano l’Oratorio Salesiano Don Bosco, al Piano, ha segnalato le difficoltà con cui deve stare attenta ogni giorno ai suoi figli, attratti nel quartiere da numerose sale scommesse che frequentano e dove "trascorrono gran parte della giornata". Così il questore Cesare Capocasa ha disposto, nelle scorse settimane, una serie di servizi di controlli capillari, in tutta la provincia, per contrastare eventuali fenomeni di gioco illegale, soprattutto a tutela dei minori. Ispezioni che sono state effettuate con cadenza quotidiana, nell’ arco dell’intera giornata, con particolare riferimento alle ore mattutine, e questo anche per contrastare eventuali fenomeni di dispersione scolastica. I controlli hanno portato a risultati positivi e rassicuranti non essendo stata riscontrata in nessuna sala, la presenza di minorenni ma, nonostante ciò, una sala scommesse lungo corso Carlo Alberto è stata ugualmente chiusa per la durata di 7 giorni, in base all’articolo 100 del Tulps, dopo gli accertamenti effettuati dagli agenti. Gli accertamenti congiunti svolti dagli uomini delle Volanti e della Squadra Amministrativa e di Sicurezza hanno accertato come questo fosse frequentato da clienti con significativi precedenti penali che spesso creavano grave disagio e pericolo, concreto e reale, sia per i commercianti e gli artigiani presenti nel rione, sia per i residenti, comprese donne e minori. In un’occasione, lo scorso 13 febbraio, erano stati segnalati due clienti privi di green pass. Successivamente sanzionati, erano risultati gravati da numerosi precedenti penali nonché destinatari, rispettivamente, delle misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale e dell’avviso orale. Il 21 aprile scorso, invece, gli agenti delle Volanti, insieme ai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia e dell’Unità Cinofila, passando davanti al locale avevano notato un gruppo di persone che stava discutendo per l’aggiudicazione di un ticket di vincita in denaro, frutto di una scommessa giocata proprio all’interno della sala scommesse. Anche in questo caso la maggior parte delle persone identificate era risultata gravata da numerosi precedenti penali e da misure di prevenzione.