MARINA VERDENELLI
Cronaca

"I parcheggi dei dializzati occupati da abusivi"

I parcheggi riservati ai malati dializzati occupati da automobilisti abusivi. Succede all’ospedale di Torrette e a denunciare il triste fenomeno...

I parcheggi riservati ai malati dializzati occupati da automobilisti abusivi. Succede all’ospedale di Torrette e a denunciare il triste fenomeno...

I parcheggi riservati ai malati dializzati occupati da automobilisti abusivi. Succede all’ospedale di Torrette e a denunciare il triste fenomeno...

I parcheggi riservati ai malati dializzati sono occupati da automobilisti abusivi. Succede all’ospedale di Torrette e a denunciare il triste fenomeno che si sta compiendo da più tempo ormai è l’associazione nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto delle Marche, la Aned. "L’azienda ospedaliera intervenga – chiede l’Aned – con controlli più severi e sanzioni immediate". E’ stata chiesta anche una maggiore collaborazione tra l’ospedale e le forze dell’ordine per tutelare i diritti delle persone fragili.

L’Aned ha lanciato un appello alle istituzioni sanitarie e cittadine "per porre fine a una situazione intollerabile che lede ogni giorno la dignità e i diritti delle persone sottoposte a trattamento dialitico, gli stalli riservati vengono occupati in modo sistematico da automobilisti privi di autorizzazione". "Il comportamento – continua l’Aned – oltre a rappresentare una violazione delle norme di legge ha conseguenze concrete e gravi per la salute dei pazienti. Chi si sottopone regolarmente alla dialisi ha bisogno di poter accedere con facilità e tempistica al reparto. Ritardi, stress fisico aggiuntivo e difficoltà di spostamento sono effetti inaccettabili per chi affronta già un percorso terapeutico complesso e debilitante".

Stando a Marianna Lolli, referente regionale Aned, le segnalazioni "sono continue dai nostri associati esasperati da una situazione che si ripete ogni giorno, è necessario un intervento immediato per ristabilire ordine e rispetto nei confronti di chi affronta la dialisi come parte della propria vita". L’associazione chiede all’azienda ospedaliera di segnalare gli abusi alla polizia locale, di rafforzare i controlli, di sensibilizzare il personale addetto alla vigilanza, di valutare l’introduzione di barriere o sistemi elettronici di accesso agli stalli riservati e di garantire un presidio costante per proteggere uno spazio essenziale per l’autonomia e la sicurezza dei pazienti.