I partiti pagano pegno Male il M5s, Pd e Fdi in calo Volano le liste civiche

Silvetti e Simonella possono contare su un sostanzioso pacchetto di voti arrivati al di fuori dai classici schemi politici. La sinistra di Rubini tiene rispetto al voto di cinque anni fa.

I partiti pagano pegno  Male il M5s, Pd e Fdi in calo  Volano le liste civiche
I partiti pagano pegno Male il M5s, Pd e Fdi in calo Volano le liste civiche

I partiti, chi più chi meno, perdono consensi, mentre le liste civiche volano. E’ il dato che balza agli occhi analizzando i voti che gli elettori hanno espresso.

A pagare caro prezzo è sicuramente il Movimento Cinque stelle che crolla rispetto alle elezioni comunali e politiche, ma anche nel raffronto con le regionali del 2020. Un dato minimo con poco più del 3,5% posizionando il loro candidato Enrico Sparapani al quarto posto tra i contendenti.

Non bene, per non dire maluccio, il Pd che si assesta intorno al 21%. Un dato che rispecchia la percentuale nazionale del partito, ma che in città è tra i più bassi mai registrati. Basta pensare che alle politiche di pochi mesi fa (era settembre 2022) i dem avevano raggiunto il 25% in città consentendo al partito di rimanere primo partito del capoluogo nonostante la batosta generalizzata in tutta la regione. Se guardiano i risultati dei dem delle passate comunali il calo è ancora più consistente se pensiamo che nel 2018 il Pd era oltre il 30%.

Ma non può esultare neanche Fratelli d’Italia. C’è un calo anche per il partito della premier Meloni che arriva comunque sopra il 18%. Alle politiche dello scorso anno Fdi aveva raccolto in città il 24,8% mentre alle regionali era al 19,3%. Quindi una curva discendente che, però, diventa una vera e propria impennata se si guarda il dato del 2018 dove aveva raccolto poco meno del 4,5%. E non se la passa bene neanche la Lega che ieri ha racimolato un 3%. Un crollo di consensi se si pensa che cinque anni fa alle elezioni per il sindaco il partito di Salvini era arrivato al 12,43%. Rispetto a cinque fa la Lega è cresciuta anche nel 2020 alle regionali arrivando al 15,6% per poi iniziare una forte discesa con le politiche dello scorso anno dove si è fermata al 5% fino al dato di ieri.

Di contro c’è l’exploit delle liste civiche. Quella di Daniele Silvetti (Ancona Protagonista) è addirittura la terza forza in campo con un 13% di consensi che la mette dietro solo al Pd (confermato primo partito cittadino) e Fdi. Ottimo risultato anche sul fronte opposto con la lista voluta da Ida Simonella (Ancona Futura) che arriva al 9%. Nello stesso campo c’è anche la civica "Ancona diamoci del noi" di Carlo pesaresi, ex competitor della Simonella alle primarie del centrosinistra, che sfiora il 5%.

Possibile che questi consensi "civici" abbiano eroso le percentuali dei partiti, ma anche che abbiano avvicinato nuovi elettori scontenti dai partiti classici e più propensi a votare le persone che si sono prestate a questa avventura politica.

Insomma del voto di pancia, di malcotento, di apprezzamento verso un candidato e non per una parte politica, dovranno tenere conto i due contendenti al ballottaggio. Gli schieramenti politicizzati sono sempre più ridotti e le persone si recano alle urne solo se trovano qualcuno disposto ad ascoltarli e a risolvere i tanti problemi che si vivono quotidianamente.

Alfredo Quarta