I pescherecci tornano in mare dopo il fermo "Tanto pesce, ma prezzi bassi: così non va"

Siamo andati all’arrivo delle barche doriche al Mandracchio e abbiamo seguito l’asta: "Con questi costi però non ci conviene"

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di Pierfrancesco Curzi

Tanto pesce di qualità ma a basso prezzo. La prima settimana di lavoro dopo il fermo biologico non è stato particolarmente brillante per la quarantina di imbarcazioni della cooperativa della pesca dorica. Tre uscite di 24 ore, dalla notte tra domenica e lunedì scorsi, non hanno dato quella svolta che i pescatori si aspettavano: "Vista la situazione, i costi del carburante ecc.. forse dovevamo puntare a un’uscita in più ma sulla metà delle ore, in modo da avere meno quantità di pesce e dunque la possibilità di tenere i prezzi più alti e consumare meno gasolio. Adesso – spiega il responsabile e portavoce della marineria di Ancona, Apollinare Lazzari – ci ritroveremo in assemblea e per la prossima settimana vediamo come comportarci. La pesca e l’intero sistema che ruota attorno sta cambiando e se vogliamo adeguarci dobbiamo modificare anche noi qualcosa".

In tre giorni i motopesca anconetani hanno riportato a terra circa 22mila casse di pesce, un quantitativo esagerato. Era normale che il prezzo scendesse, a volte in maniera assurda: "Martedì al mercato il prezzo delle sogliole di terza fascia (quelle più piccole, ndr) sono arrivate a 1,20 euro al chilo – racconta uno dei pescatori appena rientrati ieri notte al Mandracchio e in attesa dell’ultima asta della settimana – Prezzi alti nei mercati e nei negozi ittici? Andatelo a chiedere a loro, noi siamo gli unici della filiera a rimetterci, i nostri prezzi sono trasparenti ed escono dalle aste".

Ecco alcuni prezzi medi battuti ieri all’asta delle 3 al mercato ittico (dove sono in corso i lavori del nuovo mercato): seppie, oltre 2 tonnellate e prezzo medio a 9,37 euro; triglia di fango, una tonnellata e mezzo e prezzo a 1,43 euro al chilo; sogliole piccole, 1,2 tonnellate e prezzo a 4,31 euro al chilo; mazzancolle piccole 560 chili e 12,86 euro al chilogrammo.

Sono stati tre giorni di prova dopo 45 giorni di fermo, alcune barche sono uscite ogni giorno, altre hanno fatto una sosta. Alcune sono più in difficoltà di altre a causa dei costi, a partire dal carburante: "Siamo leggermente più bassi rispetto alla follia di giugno e luglio quando ci volevano 1,30 euro al litro – aggiunge Lazzari – ma le cose non è che vanno meglio adesso. Il prezzo si aggira tra 1,10-1,15 euro al litro e per tornare competitivi avremmo bisogno che scendesse almeno a 0,80 centesimi".

Infine un allarme: entro poche settimane potrebbe aprirsi la finestra per le dismissioni delle barche. Una decina di aziende ittiche di Ancona potrebbero scegliere la strada della demolizione e abbassare il numero della marineria dorica a 30 motopesca.