I residenti pronti a una petizione "Non possiamo vedere certe scene"

L’avvocato Giuseppe Cutrona abita in via Gervasoni: "Non possono lavarsi, non hanno da mangiare. E’ pieno di rifiuti, dormono in strada e nel parco sui cartoni. Li abbiamo trovati anche nei portoni di casa"

Migration

di Marina Verdenelli

"Davanti alla questura dovrebbe esserci decoro e rispetto della legalità ma da settimane assistiamo a scene disumane e siamo stanchi. Non si possono vedere persone buttate per terra, alcune ce le siamo ritrovate anche dentro i nostri portoni, va trovata una soluzione al più presto". A parlare è l’avvocato Giuseppe Cutrona che abita davanti alla questura di via Gervasoni. E’ tra i residenti che ogni giorno vivono da vicino la situazione di un gruppo di migranti che staziona da diverso tempo nella zona in attesa di essere ricevuti dall’ufficio immigrazione e regolarizzare la propria presenza sul territorio italiano. Una situazione che il Carlino sta documentando da martedì con foto e articoli che fotografano lo stato delle cose. Davanti all’ingresso della questura si ritrovano ammucchiati una trentina e oltre di stranieri, molti sono a che scalzi, con la necessità di lavarsi, di dissetarsi e mangiare. Nei giardinetti che si trovano alle spalle degli uffici di polizia è stato ricavato un grande bivacco dove queste persone passano la notte e anche alcune ore della giornata, le più calde, dormendo sopra dei cartoni, sotto dei cespugli e sulle panchine che si trovano nel parco che confina con la scuola superiore Savoia-Benincasa. "E’ vergognoso vedere tutto questo – commenta Cutrona – davanti a degli uffici che devono garantire il rispetto della legge. Se un bar, fuori dal proprio locale ha gente che disturba e crea problemi di ordine pubblico viene fatto chiudere. Davanti alla questura è tutto consentito invece? Vanno messi a disposizione degli spazi per queste persone, non possono essere lasciate in mezzo alla strada così, per giorni, come stiamo vedendo". L’avvocato è intenzionato a far partire una petizione tra i residenti da indirizzare al questure e al dirigente dell’ufficio immigrazione affinché si faccia qualcosa per risolvere il problema. "E’ giusto che prenda visone di cosa accade a casa sua – sottolinea Cutrona – il decoro e la legalità vanno assicurati. Invece è pieno di immondizia, non bastano i cestini per raccogliere i rifiuti che queste persone, in attesa, fanno. Siamo stanchi di vedere sacchetti per terra, almeno si attrezzi un’area dove accogliere questi poveretti, con acqua a loro disposizione e cestini dell’immondizia capienti. Non è solo come tengono un’area pubblica perché qui si sta sconfinando anche su proprietà private". I migranti, sentiti dal Carlino, hanno detto loro stessi di trovarsi da giorni per la strada con nessuno che li ascolta. Hanno fatto domanda di asilo. A loro difesa è intervenuta anche l’Ambasciata dei Diritti che ha condannato la "giungla" che si è creata attorno alla questura riferendo che solo la loro associazione, nell’ultimo mese, ha raccolto più di 20 casi. "Sono richiedenti asilo che hanno diritto di restare nel nostro paese – ha detto l’associazione – il richiedente protezione è tutelato dalla legge a cui spetta l’immediato inserimento nelle strutture di accoglienza".