I Ris nel casolare dei misteri

I cani a caccia di tracce importanti: sono 35 i giorni senza Andreea

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di Sara Ferreri

Una giornata intera per sciogliere il mistero che circonda la scomparsa di Andreea, la 27enne campionessa di tiro a segno di origini romene ma da tanti anni a Jesi. A 35 giorni dalla sua scomparsa, inizialmente inquadrata come allontanamento volontario, ieri mattina alle 9 sono arrivati i carabinieri del Ris di Parma e la sezione investigazioni scientifiche che supporta quel reparto, i cinofili dell’Arma da Bologna, con un pastore cecoslovacco addestrato a fiutare tracce biologiche e di persone decedute. Un grande dispiegamento di uomini e mezzi che, dalle 9 alle 18, con appena un’ora di pausa, ieri hanno passato al setaccio il casolare, la roulotte parcheggiata accanto ad essa un container metallico che si trova accanto alla recinzione e la vegetazione spontanea che circonda il casolare dichiarato inagibile con l’ultimo sisma.

AggiornamentoIl legale del fidanzato: "Noi cerchiamo Andreea viva, anche con i droni"

Qui nel casolare inagibile il cane si è trattenuto poco tempo e non avrebbe rilevato particolari tracce. Più lunghi i sopralluoghi nella roulotte e nell’area verde esterna alla stessa, in particolare il camminamento in mezzo all’erba incolta per raggiugere il caravan. Operazioni a cui ha partecipato il pm Irene Bilotta trattenutasi per tutto il giorno a seguire da vicino i rilievi, Emanuele Giuliani, l’avvocato dell’unico indagato, il fidanzato Simone Gresti, e i consulenti della difesa e della Procura. Presente il comandante del Reparto operativo del comando provinciale di Ancona, il tenente colonnello Emanuele Fanara. Cane e carabinieri del reparto investigativo si sono concentrati anche sul container e poi, nel pomeriggio, sul terreno e la vegetazione attorno al casolare alla ricerca del corpo della povera ragazza che però fino a ieri pomeriggio non è stato trovato. È stato verificato in particolare che non ci fosse terreno smosso indice di una sepoltura o di tracce biologiche cancellate. Le prossime ore in cui verranno analizzate le tracce biologiche trovate, saranno decisive per chiarire quanto accaduto quella notte prima che Andreea decidesse di mandare tutti a quel paese e andarsene a piedi, almeno secondo la ricostruzione dei presenti. Simone Gresti, l’unico indagato, durante la giornata di rilievi era al lavoro come camionista per la cava Gola della Rossa, "un lavoro che ha da appena un mese" ha spiegato l’avvocato. Non si sarebbe più sentito nemmeno con la mamma di Andreea, Georgeta, nelle ultime ore, ha postato nuovamente gli appelli e i video di ‘Chi l’ha visto?’ per trovare la sua adorata figlia.

Gli imponenti rilievi e la presenza di tv nazionali e numerosi giornalisti a partire dalla mattinata hanno richiamato anche diversi curiosi che passando sulla Montecarottese hanno visto una ventina di auto posteggiate sul ciglio della strada, telecamere e microfoni.

Il pensiero è andato subito alla povera Andreea che nelle ore immediatamente precedenti la scomparsa aveva chiesto aiuto e mandato messaggi al suo ex a cui era ancora molto legata chiedendo di scomparire proprio l’indomani, come se dovesse fuggire da qualcuno, forse dal compagno con cui stava da otto mesi. Lei che aveva chiesto aiuto nel cuore di quella stessa notte a suo padre Marcel che vive a Madrid ma che, dormendo, non ha sentito la chiamata. Come da lei stessa auspicato Andreea in effetti è scomparsa, ma il cerchio delle ricerche ora si è stretto esclusivamente attorno al luogo dove ha trascorso la notte prima di svanire nel nulla.